"Il Pdl non voterà mai la proposta di aumento indiscriminato dei canoni degli alloggi Ater, e non accettiamo alcun incremento dei fitti per intercettare utili al fine di consentire alle Ater di pagare l'Imu. Per tale obiettivo, è evidente, la Regione Abruzzo dovrà trovare altrove le risorse necessarie. Già la Seconda Commissione, di cui sono membro, ha rinviato l'analisi del provvedimento. Non posso però non stigmatizzare la demagogia del consigliere D'Amico il quale parla impropriamente del taglio dei 'carrozzoni-Ater' ben sapendo che oggi nelle Ater, grazie al centro-destra, non ci sono più Consigli d'amministrazione, ma semplicemente Commissari regionali che non percepiscono indennità, dunque allo stato attuale ridurre le 5 Ater a un'unica Azienda non produrrebbe alcun risparmio, né una riduzione del personale, ma solo un incremento dei disagi e delle problematiche per gli utenti". Lo ha detto il consigliere regionale e comunale Pdl Lorenzo Sospiri ufficializzando la posizione del Pdl in merito alla proposta di incremento dei canoni Ater.
"Con l'amministrazione comunale di Pescara e con l'assessore ai Tributi Massimo Filippello - ha spiegato il consigliere Sospiri - avevamo già avvisato con largo anticipo il Commissario Ater di Pescara Costanzi e la stessa Regione Abruzzo che l'Imu era un'imposta dovuta anche da parte delle Ater su tutti gli alloggi popolari, scontrandoci con un rigido 'fronte del no'. Ora, a mesi di distanza, è emerso che il nostro avviso corrispondeva a realtà e la posizione di forte difficoltà di alcune Ater ha sostanzialmente costretto l'assessore Di Paolo a proporre un aumento del 30 per cento una tantum dei canoni per individuare le risorse utili a fronteggiare il pagamento dell'Imu sulle case popolari. Io non voterò mai un simile provvedimento e non lo voterò perché ritengo che la Regione debba cercare altre risorse per fronteggiare una tale necessità; e poi, è vero che a oggi i canoni pagati sulle case popolari sono estremamente bassi, ma in questo caso un eventuale aumento una tantum dovrà servire a trovare le risorse per finanziare un piano di ristrutturazione di tutti gli alloggi popolari oggi inagibili, dunque chiusi, mentre centinaia di famiglie attendono da anni l'assegnazione di un appartamento, non certo per pagare l'Imu. Piuttosto sono le Ater a dover mettere in campo tutte le misure per far pagare i morosi. Il Pdl non voterà dunque l'aumento indiscriminato dei canoni, a meno che un eventuale incremento non sia strettamente connesso a un piano di ristrutturazione del patrimonio esistente o alla realizzazione di nuovi alloggi, e il primo segnale è arrivato oggi quando la Seconda Commissione ha rinviato l'esame della proposta".
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