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Pubblicato il 07/10/2013 22:10

Festival dell'acqua a L'Aquila, De Vincenti: governare le regole del sistema

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"Salvaguardia della risorsa anche in funzione dell'uso da parte delle future generazioni, con costi efficienti attraverso la regolazione e la stabilizzazione normativa". Cosi' Claudio De Vincenti, Sottosegretario allo Sviluppo economico, intervenuto oggi a L'Aquila in apertura del Festival dell'Acqua. "Indipendentemente dalla forma giuridica del gestore (pubblico, privato, ente pubblico o spa) la risorsa idrica e le reti - ha osservato il sottosegretario - erano e restano un bene comune, di cui occorre governare le regole di appropriazione allo scopo di tutelare beni che sono pubblici ma non gratuiti. Del resto l'acqua e' pubblica ma sottoposta a usi congiunti e concorrenti (potabili, agricoli, industriali) e per questo necessita di una regolazione rigorosa e severa". Il tema dell'acqua bene comune e' uno degli argomenti in apertura del Festival dell'Acqua, in svolgimento nel capoluogo fino all'11 ottobre, a cura di Federutility e con la collaborazione del Comune, di Gran Sasso Acqua, Confservizi Abruzzo e Expo 2015. Dal politico, all'economico al filosofico, l'approfondimento dell'acqua come bene comune e' stato affrontato da Laura Castellucci (Universita' di Tor Vergata), per la quale la pubblica fruizione del bene non e' in discussione, piuttosto occorre interrogarsi sulla copertura dei costi oggettivi (industriali). Per il filosofo Giulio Giorello, occorre si' rifarsi alla Costituzione (art. 9) e dunque alla tutela dell'acqua come patrimonio pubblico alla stregua del paesaggio e del patrimonio artistico e culturale, ma pure "recuperare una tradizione che, partendo da Pascal e Voltaire, arriva a Carlo Maria Martini e al suo individualismo cooperante per trovare una soluzione al godimento del bene che difende liberta' e dignita' dell'individuo". Sul tema del Mezzogiorno, il sottosegretario De Vincenti ha sottolineato inoltre la necessita' di recuperare il gap infrastrutturale, che pone il sud al di sotto della media nazionale per perdite di rete, per capacita' di depurazione e per continuita' del servizio. Ha proposto la stabilizzazione della normativa, "che in 15 anni di modifiche ha prodotto difficolta' per le amministrazioni pubbliche e per le imprese. Il governo - ha spiegato - e' impegnato poi in uno sforzo che promuova le aggregazioni tra gestori, per superare la frammentazione attuale che penalizza la capacita' di investimento e di conseguenza la corretta fruizione della risorsa idrica". 

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