"Non sono venuto qui per suicidarmi, ma a questo punto mi trovo vittima di omicidio". Queste le parole di Massimo Tomeo, l'imprenditore che lo scorso 26 novembre aveva occupato l'ufficio della Provincia dell' Aquila con l'intento di far rispettare il proprio diritto ad essere pagato per un lavoro svolto. "Per l'ennesima volta mi hanno preso in giro con promesse non mantenute, ora basta". Tomeo non e' piu' disposto a stare "a questo inutile gioco" e oggi vuole i fatti. E' giunto a L'Aquila in cravatta: "Sto aspettando l'omicidio che hanno in serbo per me, perche' di fatto mi stanno uccidendo", ha detto
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