Molti i commenti sulla vicenda che vede indagato, tra gli altri, il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio.
La solidarietà da Ncd
"Esprimiamo vicinanza umana e politica a Umberto Di Primio, sindaco di Chieti. Riponendo piena fiducia nella magistratura, siamo certi che Di Primio riuscira' a dimostrare la sua totale estraneita' ai fatti che gli vengono oggi contestati". Lo dichiara in una nota il parlamentare abruzzese del Nuovo Centrodestra, Filippo Piccone
"Esprimiamo vicinanza al sindaco di Chieti Umberto Di Primio e riponiamo piena fiducia nell'operato della magistratura. Siamo sicuri che Di Primio, che ha svolto un ottimo lavoro alla guida della citta' in questi cinque anni, riuscira' a dimostrare la sua estraneita' alle accuse". Lo dichiara in una nota la senatrice Federica Chiavaroli, coordinatrice del Nuovo Centrodestra Abruzzo
"Esprimo la mia solidarieta' al sindaco di Chieti Umberto Di Primio per la vicenda nella quale risulta indagato. La giustizia fara' il proprio corso e la magistratura dimostrera' se ci sono o meno colpe. Sono sicuro che il sindaco, come ha lui stesso affermato, riuscira' a dimostrare di aver agito nel rispetto della legge". A dirlo e' Paolo Tancredi, deputato del Nuovo Centrodestra
La nota del Wwf
"Il Wwf segue con attenzione gli sviluppi del procedimento giudiziario che ha portato questa mattina ad arresti, perquisizioni e denunce in relazione a un presunto traffico di rifiuti in qualche modo connesso anche al cosiddetto "Megalo' 3", uno dei due maxi progetti di cementificazione dell'area a ridosso del centro commerciale gia' esistente, assurdamente realizzato in un'area golenale del fiume Pescara". Cosi' l'associazione ambientalista in una nota. Il Wwf aveva presentato in proposito un proprio esposto, protocollato il 5 febbraio dello scorso anno, alla Procura della Repubblica di Pescara e a quella di Chieti. Nell'esposto, corredato da una ampia documentazione, si segnalavano una serie di fatti sui quali si chiedeva di far luce, sia in relazione a Megalo' 3 che a Megalo' 2. Tra l'altro si evidenziava la persistenza di un deposito di terra non autorizzato gia' oggetto di una denuncia e del sequestro dell'area e si segnalavano alcune incongruenze amministrative in relazione ai procedimenti autorizzativi. "Non sappiamo se il nostro esposto sia o meno uno di quelli che hanno generato l'inchiesta - sottolinea il presidente del Wwf Chieti Nicoletta Di Francesco - ma questo poco conta: e' importante invece che sia intervenuta la magistratura per fare chiarezza in un procedimento, quello della cementificazione di fatto di una vasta area golenale, nato male e gestito peggio. In quella zona non si sarebbe mai dovuto edificare; nel quadro di una saggia gestione del territorio si dovrebbe pensare eventualmente a delocalizzare il mal costruito, mai e poi mai ad aggravare la situazione con altre costruzioni. In ogni caso ci tengo a precisare che gli eventuali guai giudiziari nei quali potrebbero essere coinvolti vari personaggi sono generati da comportamenti illegali da parte degli stessi, sempre che siano accertati, e non gia' da chi segnala in un esposto quei comportamenti illegali. Ricordo infine che il Comune di Chieti nella causa di fronte al Tar su Megalo' 3 aveva dato mandato ai propri legali di schierarsi accanto agli imprenditori, una scelta che il Wwf censuro' duramente".
La nota di Rifondazione Comunista
"Anche in questo caso avevamo visto giusto. Come al solito le nostre battaglie vengono confermate da inchieste della magistratura che disvelano gli intrecci tra politica, dirigenti pubblici e affaristi. Noi siamo partiti da uno scandalo alla luce del sole, quello del Prusst Megalo' gia' realizzato e dal cercare di bloccare gli altri due progetti che per farmi capire sono denominati Megalo' 2 e Megalo' 3". Esordisce cosi' l'esponente di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo, gia' consigliere regionale, intervenendo sull'inchiesta che vede coinvolto anche il sindaco di Chieti Umberto Di Primio. "Ricordo che quel Prusst parti' col centrodestra ma che non fu cancellato nei 5 anni di amministrazione di centrosinistra di Chieti e che solo noi di Rifondazione con il Wwf lo abbiamo contrastato evidenziandone le molteplici incongruenze. Probabilmente - aggiunge ancora l'esponente di Rifondazione - quelli emersi sono soltanto un pezzo degli intrecci tra politica, dirigenti di enti pubblici e interessi privati che hanno consentito nel corso degli anni un'operazione speculativa in zona di esondazione del fiume. Ora bisogna esigere che Comune e Regione cancellino definitivamente quel Prusst della vergogna e che quelle aree siano definitivamente risanate e vincolate. Ancora una volta - commenta infine Maurizio Acerbo - si conferma che la questione morale e' un'emergenza in Abruzzo e che una politica di saccheggio e avvelenamento del nostro territorio si accompagna sempre al clientelismo e alla corruzione"
La nota di Sara Marcozzi
"Anno nuovo indagine nuova", commenta la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Sara Marcozzi. "Restiamo basiti ogni volta che leggiamo notizie di questo tenore. Il M5S si e' battuto contro i progetti di Megalo' 2 e 3 e, innumerevoli volte, ha denunciato l'importanza del tema dei rifiuti e del loro smaltimento per la salute e l'economia della comunita'. Non sappiamo ancora quale sara' l'esito delle indagini e quali le responsabilitá che verranno attribuite all'uscente sindaco Di Primio ma resta il fatto che, come accade nel resto del Paese (Mose ed Expo i due macro esempi), neanche Chieti e l'Abruzzo - conclude Marcozzi - sono indenni dalle scellerate commistioni tra malaffare e malapolitica"
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