Lo chiamano disturbo post-traumatico da stress ma all'Aquila sta durando anche troppo. Lo dicono i dati delle ricerche universitarie ma anche le denunce delle associazioni cittadine che non nascondono la preoccupazione per i gravi disagi fisici e psichici, tra cui l'abuso di psicofarmaci e alcool, con cui la popolazione aquilana convive a tre anni e mezzo dal terremoto.
Preoccupa inoltre l'emergenza psichiatrica, con un'impennata esponenziale dei Trattamenti sanitari obbligatori (Tso). "Nel 2012 sono stati ben 96 quelli autorizzati in soli 8 mesi nel territorio di L'Aquila, Avezzano e Sulmona. Considerando che in 5 anni (dal 2004 all'aprile 2009) erano stati in tutto 8, l'emergenza e' evidente", denuncia all'Adnkronos lo psicologo Alessandro Sirolli, presidente di '180amici L'Aquila onlus' ed ex direttore del Centro diurno psichiatrico dell'Asl.
L'allarme sui Tso era stato lanciato dallo stesso Massimo Cialente che, in qualita' di sindaco del capoluogo, aveva firmato i provvedimenti. "E' un segnale preoccupante - prosegue Sirolli - non abbiamo ancora dati certi sull'eta' ma sappiamo che coinvolgono anche giovanissimi. Solo il 28 settembre i Tso sono stati nove in un solo giorno".
Squilibri e attacchi di depressione per la vita nei container - sono ancora 30mila gli sfollati, tra i 10mila che ricevono un sussidio e i circa 18mila che vivono nelle case provvisorie - non possono nemmeno contare su strutture appropriate: "Il Centro per la salute mentale e il Centro diurno psichiatrico - riferisce Sirolli - si trovano ancora nei container nell'area dell'ex ospedale psichiatrico S.Maria di Collemaggio. Le condizioni igieniche, la carenza di risorse umane sono problemi enormi che gli psicologi non riescono ad arginare. C'e' grande sofferenza".
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 2
Condividi: