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HOME » BREVI » MANIFESTAZIONE A FAVORE DELLA BRIGATISTA LIOCE, PER LA CORTE D'APPELLO NON C'è APOLOGIA DI REATO
Pubblicato il 28/03/2013 06:06

Manifestazione a favore della brigatista Lioce, per la Corte d'Appello non c'è apologia di reato

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La Corte di Appello dell'Aquila, riformando la sentenza inflitta nel 2010 in primo grado, ha assolto dall'accusa di apologia di reato undici giovani, tutti residenti tra Padova e Venezia che nel giugno del 2007 manifestarono (insieme ad altre centinaia di persone) contro il regime "duro" del 41bis ed in particolare a sostegno della brigatista rossa Nadia Desdemona Lioce detenuta nel carcere dell'Aquila e sottoposta al carcere duro dopo la sentenza passata in giudicato per gli omicidi dei giuslavoristi Massimo D'Antona e Marco Biagi. I giovani erano accusati di aver inneggiato agli omicidi dei due giuslavoristi e per questo dopo le identificazioni, il Tribunale dell'Aquila nel 2010 in primo grado aveva inflitto loro la condanna a 2 anni di reclusione. Il Pm Fabio Picuti aveva chiesto 5 anni. 

I giovani erano stati condannati per istigazione a delinquere con riferimento all' apologia di reato. 

Il corteo nonostante slogan provocatori non causo' i disordini temuti. Durante il passaggio per il centro dell'Aquila, pero', i muri di palazzi storici vennero imbrattati con bombolette spray. Presente stamane in aula anche uno dei fondatori delle Brigate Rosse: Maurizio Ferrari, 60 anni, uno del gruppo di Curcio, Franceschini e Mara Cagol. Arrestato nel 1974, da poco tempo ha finito di scontare quasi trent' anni di reclusione. Ora e' uno dei leader di Olga (acronimo di "Ora di Liberarsi dalle Galere"), il movimento che organizzo' la manifestazione. 

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