Un tavolo tecnico permanente, aperto anche ai Presidenti delle Regioni Marche e Molise, per mettere in atto ogni iniziativa utile a bloccare lo sfruttamento petrolifero dell'Adriatico. E' la richiesta, presentata al Governatore dell'Abruzzo, Gianni Chiodi, avanzata dal consigliere regionale Emilio Nasuti, che interviene nel dibattito sull'insediamento 'Ombrina Mare', che ha ottenuto nei giorni scorsi le autorizzazioni Via e Vas da parte del Ministero competente. 'Gli iter autorizzativi per questi impianti - sottolinea Nasuti - non sono di competenza delle Regioni, ma abbiamo il dovere di far sentire ancora una volta la nostra voce per impedire con forza che l'Adriatico possa essere invaso da pozzi petroliferi, pericolosissimi per l'ambiente'.
'Possibile che chi firma queste autorizzazioni a Roma, non si renda conto che l'Adriatico e' un mare chiuso'? - chiede Nasuti - Riusciamo a immaginare cosa potrebbe accadere in caso di incidente alle piattaforme'?'. La Regione Abruzzo, in piu' occasioni, ha ribadito la sua contrarieta' a questi progetti, arrivando anche a presentare una proposta di legge al Parlamento. Nasuti ribadisce la sua intenzione di impegnarsi in prima persona 'per nuove iniziative contro la petrolizzazione del nostro mare, perche' i rischi per l'ambiente e la salute dei cittadini sono troppo alti'. 'Ci metto la faccia, come sempre - assicura - perche' credo sia un mio preciso dovere da amministratore, ma soprattutto da abruzzese'. Il Consigliere regionale pone l'accento anche sui rischi per l'economia del litorale: 'Sono anni che investiamo ingenti risorse pubbliche per lo sviluppo e la promozione turistica del territorio; in corso ci sono molte altre iniziative in questo senso, a partire dal recupero dell'ex tracciato ferroviario sulla Costa dei Trabocchi'.
'Opere finanziate con i soldi dei contribuenti - conclude Nasuti - Sara' pero' un po' difficile che qualcuno possa scegliere la nostra costa per le vacanze, se dovesse trovarsi a fare il bagno con le piattaforme petrolifere all'orizzonte'.
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