'La questione dell'incenerimento in Abruzzo, per dimensioni e struttura sociale della nostra regione, non si pone. C'e' solo bisogno di realizzare un modello efficiente di gestione, basato su una forte raccolta differenziata. Ma cio' non si puo' fare se non si eliminano certo monopolio e certi politici che alla sua fonte si abbeverano'. Lo afferma il coordinatore dell'associazione ambientalista 'OltreAbruzzi', Isidoro Malandra, sottolineando che 'l'incenerimento, quello che Di Dalmazio si ostina a definire 'valorizzazione energetica', e' gia' un caposaldo delle legge regionale abruzzese'.
Sottolineando che 'quello che si e' imposto in Abruzzo e' un modello ibrido in cui si fa raccolta differenziata, ma anche valorizzazione per la parte di rifiuto energeticamente importante', Malandra afferma che 'se in Abruzzo la raccolta differenziata fosse fatta seriamente, fino a raggiungere il 70/80%, per gli inceneritori non ci sarebbe spazio. Per il semplice fatto che non ci sarebbe materiale sufficiente per alimentare un solo inceneritore di piccole dimensioni - evidenzia -. Non ci sarebbe, in sostanza, l'interesse economico del privato ad investire sull'incenerimento'.
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 2
Condividi: