E' stato rinviato per problemi di notifiche ad alcuni imputati il processo che si sarebbe dovuto aprire oggi in corte d'Assise a Chieti nei confronti di sette nigeriani, uomini e donne, accusati di riduzione in schiavitu' nei confronti di alcune donne loro connazionali, tre quelle identificate. Il processo si terra' il 18 febbraio del 2015. I sette, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Procura distrettuale dell'Aquila, sono accusati di aver fatto entrare illegalmente e loro connazionali in Italia e di averle costrette a prostituirsi per ripagare i 55.000 euro anticipati per il loro ingresso in Italia. I fatti risalgono al periodo compreso fra il 2008 e il 2010. Le donne, private del passaporto venivano minacciate e picchiate e qualora si fossero rifiutate di sottostare alle condizioni loro imposte dai connazionali o non avessero guadagnato abbastanza, la minaccia nei loro confronti era quella di essere sottoposte a riti Woodoo e di ritorsioni nei confronti dei loro familiari in Nigeria. Alcune delle vittime vennero segregare in abitazioni di Montesilvano.
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