Il ministero della Difesa ottemperi alla sentenza passata in giudicato che sanciva il diritto dei famigliari di un soldato morto dopo una missione all'estero al ''trattamento pensionistico indiretto''. E' quanto stabilisce una pronuncia del Tar dell'Abruzzo, ''ribadendo cosi' un principio importante: bisogna dare operativita' alle sentenze, rispettare i verdetti. Se lo Stato non rispetta le pronunce della magistratura e' grave e qui si parla di non piu' di 500 euro al mese a beneficio dei genitori di un ragazzo morto di linfoma dopo aver preso parte ad alcune missioni nei Balcani'', dice all'Adnkronos Domenico Leggiero, responsabile forze armate dell'Osservatorio Militare. ''In Italia ci sono almeno altre cinque famiglie in attesa che lo Stato ottemperi a quanto disposto dalla magistratura con sentenze passate in giudicato. La strada obbligata -continua- sembra spesso essere quella della 'messa in mora' con successivo ricorso al Tar competente''. Il Tar dell'Abruzzo sottolinea nel dispositivo che la precedente sentenza ''e' passata in giudicato per mancata impugnazione'' e sottolinea che ''il ministero della Difesa non vi ha dato esecuzione nonostante la notifica di atto di diffida e messa in mora in data 6.3.2013''. Il ricorso e' stato ritenuto ''fondato con conseguente necessita' di ordinare al ministero di dare esecuzione al predetto giudicato, con avvertenza che, in difetto di ottemperanza'' entro sessanta giorni, ''si procedera', su istanza di parte, alla nomina di un Commissario ad acta che provvedera' in luogo dell'amministrazione e con aggravio di ulteriori spese a suo carico''
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