"La baldanza del sindaco dell'Aquila suona come l'ennesima presa in giro per la citta', che assiste attonita al suo funerale". Lo afferma il consiglire comunale di L'Aquila Citta' Aperta, Roberto Tinari, secondo il quale "quella riportata con l'emendamento passato in Commissione al Senato e' una vittoria di Pirro. I toni trionfalistici usati da Cialente - aggiunge - sono pertanto del tutto fuori luogo. L'amara verita' con la quale gli aquilani dovranno fare i conti e' che per il 2013 non un centesimo in piu' rispetto a quanto gia' preventivato sara' trasferito nelle casse del Comune. Dei miseri 200 milioni l'anno che avremo da qui fino al 2018, e che dovremo dividere con tutti i Comuni del cratere, infatti, per quest'anno, essendo ormai arrivati al mese di giugno, e dunque a meta' esercizio finanziario, ne sarebbero dovuti arrivare solo la meta', ossia circa 100 milioni di euro. Cifra, tuttavia, dirottata dal Governo alle missioni all'estero. Dunque per la ricostruzione non ci saranno risorse per l'anno in corso. Il Sindaco Cialente - ricorda Tinari - aveva chiesto 1 miliardo e 200 milioni, solo per la citta' per L'Aquila, da stanziare quest'anno, altrimenti, aveva detto, non sarebbero potuti partire i cantieri, nonostante le relative pratiche fossero state istruite. Abbiamo avuto solo le briciole, con un provvedimento che, di fatto, decreta la condanna a morte della citta', che non potra' essere ricostruita. Con 200 milioni l'anno, e zero risorse per quest'anno, vuol dire che ci vorranno cinquant'anni almeno per avere una parvenza di ricostruzione".
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 4
Condividi: