"Per il territorio abruzzese e in particolare per l'Aquilano alle prese con il post-sisma occorre un Piano straordinario di intervento sociale che esuli dai normali strumenti di programmazione e stabilisca interventi e risorse". A chiederlo e' il presidente della commissione di Vigilanza del Consiglio provinciale dell'Aquila, Lucia Pandolfi, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999. Pandolfi descrive un quadro di maltrattamenti, sfruttamento, violenze e disagi che coinvolge tutto l'Abruzzo. "Molte donne subiscono un vero e proprio commercio, si pensi alle nigeriane, che nel 98% dei casi sono vittime di sfruttamento. Altre donne - dice - sono ai confini della poverta' e conducono un'esistenza di solitudine. Ci sono le tossicodipendenti, o le madri, magari giovani, che cercano di mantenere se stesse e i propri dopo essere state ingannate da compagni e mariti". "Per questo motivo - sottolinea - le risposte da dare non possono che essere articolate e devono, necessariamente, prevedere un lavoro di rete e di interazione tra enti, associazioni, organizzazioni di diversa natura e dimensione, del servizio pubblico e del privato sociale, dell'ambito laico e cattolico". Di qui la proposta del Piano straordinario. "Le problematiche e le possibili linee di intervento in merito alla prostituzione e alla tratta di esseri umani devono essere affrontate con decisione sull'intero territorio regionale", insiste Pandolfi. La Regione Abruzzo e' tra i 116 firmatari del documento 'Prostituzione e tratta, diritti e cittadinanza - Le proposte di chi opera sul campo': "Serve la buona volonta' e la capacita' di tutti ed e' necessario che gli enti pubblici 'escano' dalle loro sedi e guardino la realta', ricerchino i bisogni delle persone senza aspettarli, ascoltino chi sulla strada opera e vive", conclude Pandolfi.
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