Condanna della rete e dei coetanei, in una dozzina di commenti ad un post apparso su Facebook e poi rimosso, per un minore responsabile di un'aggressione a sfondo omofobo su un 18enne, avvenuta nel cortile di una scuola pescarese. Sull'episodio - avvenuto ieri e denunciato dal presidente dell' associazione 'Jonathan - Diritti in movimento' del capoluogo adriatico, Marco Lozzi - il legale della vittima ha presentato in Questura una querela per lesioni personali volontarie, ingiuria e stalking, il tutto aggravato dai motivi abietti e futili e dall'aver ostacolato la privata difesa. Lo stalking e' motivato dal fatto che il 18enne nell'ultimo periodo, in seguito a minacce precedenti, avrebbe dovuto modificare le sue abitudini di vita.
''Il ragazzo - spiega il legale della vittima, Andrea Cerrone - ha vissuto un mese di terrore, temendo di incontrare il minorenne. L' aggressore, che non frequenta piu' la scuola in questione, nelle scorse settimane gia' si era presentato nell'istituto, ma la vittima era riuscita ad evitarlo. L'aggressione di ieri - prosegue il legale - poteva finire peggio, ma l'intervento di altri ragazzi ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente''. Vittima ed aggressore si erano incontrati ieri mattina nel cortile della scuola dopo il suono della campanella e prima dell'ingresso in aula. Il minore, secondo quanto riferito dall' associazione 'Jonathan', che per prima ha ricostruito l'accaduto, avrebbe raggiunto il 18enne alle spalle e lo avrebbe aggredito con pugni sul volto e alla testa, insultandolo con affermazioni omofobe. Il referto del pronto soccorso parla di ''ecchimosi sullo zigomo destro ed ematoma sul cuoio capelluto''. Nella querela il legale cita, tra l'altro, la presenza di telecamere di sorveglianza nella scuola. A quanto appreso il dirigente scolastico avrebbe informato gia' ieri le forze dell'ordine dell'accaduto.
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: