La trasformazione in chiave architettonica delle favelas sudamericane per favorirne il recupero sociale: dal Sudamerica all'Abruzzo per raccontare il virtuoso modello proposto dal Comune di Fontecchio, insieme agli esempi d'oltreoceano riportati da Carlo Pozzi, direttore del Dipartimento di Architettura dell'Universita' di Pescara, sono stati tra gli argomenti salienti che hanno animato la terza giornata del salone della ricostruzione in corso di svolgimento all'Aquila. "L'utilizzo etico piu' opportuno da applicare nella ricostruzione non e' quello di valorizzare tout court il bene tutelato, ma di usarlo strumentalmente per rafforzare la coesione sociale all'interno del paese - ha spiegato il sindaco del comune dell'Aquilano, Sabrina Ciancone -. Con il progetto 'Casa e bottega' abbiamo avviato un intervento di housing sociale che consente di risiedere e lavorare in una comunita'. In questo modo le proprieta' immobiliari pubbliche, oggetto di finanziamento, hanno una destinazione etica e non speculativa. Dieci abitazioni e otto botteghe saranno assegnate con un bando internazionale a giovani coppie". La terza giornata dell'evento promosso da Ance Abruzzo, insieme con Ance L'Aquila, Ance Chieti, Ance Teramo e Ance Pescara, e Carsa, societa' di comunicazione integrata, ha proposto anche l'esperienza di una professionista turca, l'architetto Nurgul Turker, incentrata su una sorta di immobiliare di Stato che si occupa di social housing e che ha fronteggiato la ricostruzione post-emergenza in diversi Paesi colpiti da catastrofi naturali. Emilio Nusca, coordinatore dei sindaci dei Comuni del cratere, ha posto l'accento sulla necessita' che la Regione si appropri del ruolo propulsore nel raccogliere le istanze che vengono dal basso per inserirle nella programmazione dell'ente. "Solo creando un sistema virtuoso che coinvolga amministratori e comunita' locali, Regione e Governo - ha spiegato Nusca - e condividendo una visione unitaria, riusciremo a dare risposte al territorio, ma soprattutto a superare il limite dei singoli confini territoriali per immaginare e realizzare uno sviluppo organico in armonia con l'Abruzzo intero". In un paese realmente smart country, secondo Pierluigi Properzi, consigliere comunale di opposizione dell'Aquila e presidente dell'Istituto Nazionale Urbanistica Abruzzo e Molise, non sara' mai possibile fino a quando non si avra' un modello di sviluppo sociale che puo' solo partire dal livello locale e da esso irradiarsi oltre i propri confini
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