La Corte di Appello dell'Aquila, riformando la sentenza di primo grado emessa nell'ottobre del 2008 dal Tribunale dell'Aquila, ha assolto con la formula "perche' il fatto non sussiste" un ex dipendente della Cassa di Risparmio dell'Aquila. Si tratta di un uomo di 57 anni di Sassa, accusato dell' appropriazione indebita di alcune somme. In primo grado il l'uomo era stato condannato a 10 mesi di reclusione, pena sospesa. L'accusa iniziale consisteva nell'essersi fatto consegnare circa 320.000 euro (somma del tutto restituita dall'accusato) da due donne facendo ipotizzare loro una buona redditivita' attraverso un investimento in borsa. L'uomo era accusato di essersi impossessato delle somme salvo poi restituirle quando i destinatari le reclamavano.
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