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Pubblicato il 11/12/2013 08:08

Scontri a Roma, assolti gli aquilani che manifestarono

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Si è chiuso con tre assoluzioni con formula piena, "perché il fatto non sussiste", il processo al tribunale di Roma per il corteo di cittadini aquilani del 7 luglio 2010, quando in 5 mila provenienti dal capoluogo invasero la "zona rossa" dei palazzi delle istituzioni della Capitale per chiedere un'accelerazione alla ricostruzione post-sisma e sostegno all'economia terremotata. Per i giudici della V sezione penale sono quindi innocenti i tre imputati che erano stati accusati a vario titolo di resistenza a pubblico ufficiale pluriaggravata (perche' in concorso) e violazione delle leggi sulla pubblica sicurezza: si tratta di un aquilano, Francesco Camizzi, 25 anni (assistito dall'avvocato Gregorio Equizi), e due romani, Gabriele Contenti e Giovanna Cavallo. Nell'udienza di oggi a piazzale Clodio e' stato concluso l'esame dei testimoni della difesa, in particolare dell'ex parlamentare del Partito democratico Giovanni Lolli e dell'esponente dei comitati cittadini Sarah Vegni, entrambi presenti alla sfilata. Lolli si era anche occupato della parte burocratica per le autorizzazioni in virtu' del suo incarico a Roma e nelle fasi piu' calde fece da paciere tra la folla e le forze dell'ordine. La difesa aveva presentato una lista di 15 testimoni ma l'ha ridotta come richiesto dal magistrato presidente del collegio giudicante, Fabrizio Gentili. Al termine dell'istruttoria dibattimentale, il pubblico ministero ha richiesto la pena di 9 mesi di reclusione per Contenti, 6 mesi per Camizzi e 15 giorni per la Cavallo. Dopo essersi riunito in camera di Consiglio, tuttavia, il collegio ha decretato l'assoluzione per tutti. "Siamo stati fortunati a trovare un presidente e giudici a latere molto attenti, in grado di cogliere come realmente si sono svolti i fatti - ha commentato l'avvocato Equizi - In quella manifestazione gli aquilani portavano per la prima volta la protesta post-terremoto a Roma e hanno trovato un'accoglienza ostile delle forze dell'ordine". Al termine dell'udienza un gruppo di cittadini del comitato 3e32 presenti ha festeggiato l'esito del processo fuori dal palazzo di Giustizia. 


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