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Pubblicato il 08/06/2013 13:01

Avezzano, 74enne salvato da rarissima malattia

avezzano, l'aquila, ospedale, asl, angiopatia amiloide cerebrale

Le cure hanno evitato che l'angiopatia amiloide cerebrale portasse al coma

Un uomo di 74 anni della Marsica e' stato salvato dall'equipe neurologica dell'ospedale di Avezzano da una variante dell'angiopatia amiloide cerebrale infiammatoria, sconosciuta alla quasi totalita' dei neurologi italiani. In Italia ci sono non piu' di dieci con qusta forma rarissima di malattia. Le cure a cui e' stato sottoposto il paziente hanno scongiurato il coma e probabilmente la morte. Un lavoro di indagine medico-scientifica di alto livello a cui ha dato il sigillo dell'ufficialita' e un plauso l'unico esperto italiano del settore in Italia, il prof. Jacopo Di Francesco dell'Istituto neurologico 'C. Besta' di Milano. Un'investigazione scientifica ai piu' alti gradi, svolta ad Avezzano e approdata nel capoluogo lombardo, passando per l'Universita' dell'Aquila, con l'importante contributo del prof. Massimo Gallucci neuroradiologo dell'ateneo. L'uomo aveva il cervello invaso da una estesa infiammazione, era in forte stato confusionale, con paralisi degli arti di sinistra e forti disturbi della memoria. Un caso cosi' raro, quello identificato dal reparto neurologia di Avezzano che, tramite l'Istituto neurologico Besta di Milano, ha catalizzato immediatamente l'interesse della comunita' scientifica internazionale e che sara' pubblicato sulle piu' prestigiose riviste internazionali della disciplina; il congresso nazionale di neurologia lo mettera' in agenda per illustrarlo e dibatterne come contributo nello studio delle patologie del cervello.

Il paziente e' arrivato in ospedale un mese fa ed e' ormai fuori pericolo, ricoverato in Neurologia e sottoposto a terapia. Vista la rarita' della patologia e la sua complessita', la degenza dell'uomo e' oggetto di particolare e scrupolosa attenzione. Decisivo, nella 'decifrazione' del rarissimo caso di malattia, sono stati la determinazione, l'impegno e soprattutto l'intuito professionale del dr. Berardino Orlandi che, con la collaborazione dell'equipe di neurologia, ha avviato contatti, raccolto pareri e consultato le fonti scientifiche disponibili, in particolare quelle sulla letteratura internazionale. "Il quadro del paziente", dichiara il direttore di neurologia di Avezzano, prof. Marini, "e' subito apparso particolarmente grave, con una sofferenza diffusa di tutto il cervello, con la possibilita' di una evoluzione infausta. La diagnosi si e' presentata particolarmente difficile, non essendo il quadro clinico e radiologico riferibile a nessuna patologia nota. Grazie alla collaborazione dei colleghi del servizio di diagnostica per immagini del nostro ospedale, ma soprattutto all'impegno e alla tenacia del dr. Orlandi, e' stato possibile giungere ad una diagnosi e identificare la cura appropriata. In virtu' del trattamento immunosoppressivo e cortisonico il paziente ha avuto un rapido miglioramento clinico ed e' fuori pericolo. Il soggetto e' ancora degente, in attesa di una conferma definitiva della risoluzione del quadro clinico. La patologia identificata", aggiunge Marini", e' una variante clinica di una malattia rarissima, l'angiopatia amiloide cerebrale infiammatoria, un processo infiammatorio dei vasi cerebrali in pazienti affetti da encefalopatia amiloide. Si tratta di una rarissima forma di encefalite autoimmune, della quale in Italia si contano una decina di casi".

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