Si dovra' far ricorso a un antropologo forense per ricostruire il cranio al fine di dare un volto e quindi ottenere un identikit del cadavere che sabato pomeriggio e' stato rinvenuto da alcuni volontari in una pozza d'acqua sulle sponde del fiume Sinello. E' tra i primi casi in Abruzzo con cui si procedera' con questo metodo ricostruttivo, alla stregua di quanto si vede nelle seguitissime serie televisive Csi. Lo ha stabilito questa mattina il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vasto, Enrica Medori, dando l'incarico e specifico mandato a Pietro Falco, direttore del servizio di Medicina della Asl unica della provincia di Chieti, che presso l'obitorio dell'ospedale San Pio da Piterelcina ha eseguito l'autopsia con accertamenti medico legali completi sul cadavere recuperato dai vigili del fuoco. Il professionista, con la collaborazione di Riccardo Di Tanna e Giuseppe Manfredi, ha impiegato poco piu' di tre ore nell'effettuare il protocollo previsti in casi del genere. Dall'esame radiologico si e' potuto accertare che si tratta di un uomo anziano e presenta una protesi all'arcata superiore, con alcuni denti in oro. E' stato prelevato del tessuto biologico per risalire al tipo genetico e sono state fatte diverse fotografie al cranio oltre a essere stata prelevata la mandibola. L'aver accertato che si tratta di un anziano consentira' agli investigatori di restringere il campo delle persone scomparse da diversi mesi in quanto allo stato in cui e' stato trovato il cadavere non si puo' stabilire il tempo preciso di esposizione ad agenti esterni
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 2
Condividi: