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Pubblicato il 03/09/2014 13:01

Calendario venatorio, le associazioni chiedono miglioramenti

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Domani la bozza di calendario venatorio predisposta dalla Regione Abruzzo sara' esaminata per la obbligatoria Valutazione di Incidenza (VINCA) dal Comitato VIA. Le associazioni WWF, LIPU, Salviamo L'Orso, Legambiente, Pro Natura e Mountain Wilderness hanno presentato una serie di osservazioni con cui - hanno spiegato stamani in conferenza stampa a Pescara - chiedono di migliorare il calendario, a dimostrazione di un reale cambiamento della gestione della caccia rispetto a quella pessima della passata Giunta regionale, battuta 14 volte in cinque anni in sede giudiziaria "per una incomprensibile insistenza (con spese legali a carico dei contribuenti) in scelte contrarie alla normativa". "Il calendario 2014-15, nella attuale stesura, ricalca e per alcuni versi persino peggiora i precedenti", e' stato affermato. Le sei associazioni ambientaliste insistono "sulla necessita' di dare la necessaria tutela ad alcune specie di uccelli in cattivo stato di conservazione nonche' di intervenire con urgenza per l'Orso marsicano, simbolo dell'Abruzzo, a grave rischio di estinzione, la cui tutela e' una priorita' assoluta, condivisa in tutto il mondo, di fronte alla quale il calendario venatorio deve essere necessariamente adeguato. E' in particolare indispensabile prevedere che, nell'intera area di distribuzione individuata nell'accordo PATOM (Piano d'Azione per la Tutela dell'Orso Marsicano), sottoscritto dalla Regione Abruzzo insieme al Ministero per la tutela dell'Ambiente e ad altri Enti, l'attivita' venatoria venga limitata a periodi e modalita' compatibili con la tutela del plantigrado (evitando ad esempio di aprire la caccia al Cinghiale prima del primo novembre) concetto ribadito ampiamente dall'ISPRA e in sentenze del TAR"

Per le altre questioni relative al calendario venatorio, in sintesi, gli ambientalisti chiedono: una maggiore attenzione alla tutela della Lepre italica (Lepus corsicanus), preziosa specie endemica, non cacciabile, difficilmente distinguibile dalla Lepre comune con cui in molte aree convive; di ristabilire i periodi di caccia indicati dall'ISPRA per le specie Tordo bottaccio, Tordo sassello, Cesena, Beccaccia, e piu' in generale un adeguamento a quanto deciso a livello comunitario per la tutela degli uccelli selvatici, evitando in particolare la preapertura della caccia a Quaglia e Tortora, per le quali l'Unione Europea ha chiesto la protezione totale, in quanto in cattivo stato di conservazione, tutelando altre specie, come la Coturnice e l'Allodola, e non dando alle Province la possibilita' di consentire la caccia al Colombaccio nella prima decade di febbraio; una moratoria temporale all'utilizzo per la caccia agli ungulati di munizioni contenenti piombo, molto pericolose per la salute umana e per gli animali selvatici necrofagi; la conclusione alle 14.30 della caccia al cinghiale nei territori che ospitano i dormitori del Nibbio reale (Milvus milvus), specie particolarmente protetta a livello comunitario

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