L'associazione di consumatori Codici ha sposato la causa di alcuni piccoli imprenditori che in tutta Italia, da Milano a Bologna, da Napoli a Padova, da Roma a Palermo, compreso l'Abruzzo, hanno avviato una attivita', quali affiliati della rete in franchising Kipoint, un' iniziativa commerciale di Posteshop (del gruppo Poste italiane) e poi hanno chiuso i battenti "finendo sul lastrico".
I Kipoint operano come centro servizi per spedizioni nazionali e internazionali, offrono servizi di imballaggio, fotocopisteria ed invio fax, stampa digitale, mailing e direct mailing e come rivenditori a catalogo di prodotti di cancelleria e cartoleria. Ai potenziali affiliati venivano assicurati, anche attraverso delle pubblicita', guadagni soddisfacenti che per molti non si sono verificati, anzi. Proprio su questo aspetto e' intervenuta "una sentenza dell'Autorita' garante della concorrenza e del mercato che ha sanzionato PosteShop spa con una multa di centomila euro ritenendo che sia stata diffusa una pubblicita' ingannevole. La sentenza dell'Antitrust e' stata confermata dal Tar Lazio e il Consiglio di Stato ha sospeso tutto in attesa di una pronuncia della Corte di giustizia dell'Unione europea. I lodi arbitrali sono stati quasi tutti negativi, e ora si dovranno interessare le varie Corti di Appello", ha spiegato Pettinari. L'associazione Codici, oltre ad aver attivato l'ufficio legale nazionale affinche' si metta a disposizione, con gli uffici territoriali, di tutti i cittadini coinvolti per proporre appello ai vari lodi arbitrali, annuncia che chiedera' alla presidenza del Consiglio dei ministri di "risolvere questa controversia in via stragiudiziale per non far incorrere i cittadini in altre spese, considerato che sono sul lastrico". E' importante, ha detto Pettinari, che "sia fatta giustizia" mentre uno degli imprenditori interessati, che ha aperto una attivita' a Lanciano e l'ha chiusa"
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