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Pubblicato il 06/04/2014 11:11

Chieti, la cardiochirurgia dell'ospedale citata su prestigiose riviste

chieti, ospedale

Dolore anginoso, alterazioni elettrocardiografiche tipiche, ma apparente normalita' o ''non significativita''' della coronarografia: questi pazienti sono tuttora spessi dimessi con una diagnosi ''in negativo'', senza una precisa caratterizzazione, mentre e' invece oggi noto che una diagnosi in questi pazienti di ischemia miocardica ha una valenza prognostica ben diversa rispetto a una situazione di normalita', con un rischio aumentato d'infarto e di mortalita' coronarica. La Cardiologia universitaria di Chieti, da tempo impegnata a chiarire aspetti diagnostici, prognostici e terapeutici di questa situazione clinica balza agli onori delle cronache internazionali per la pubblicazione di due importanti lavori sull'argomento su riviste di assoluto prestigio internazionale. Nel primo di tali lavori, coordinato da Marco Zimarino, cardiologo interventista della Cardiologia universitaria di Chieti, e pubblicato sulla prestigiosissima Nature Reviews in Cardiology, viene fatta una disamina scrupolosa del funzionamento normale e patologico della circolazione coronarica collaterale, quella che permette al muscolo cardiaco talora di sopravvivere in presenza di un'ostruzione grave o un'occlusione di un'arteria coronaria. Nel secondo di tali lavori, con primo autore Francesco Radico, Specializzando della Scuola di Cardiologia, e pubblicato come State-of-the Art Paper su Jacc Interventions, la migliore rivista americana di cardiologia interventistica, viene delineato l'iter diagnostico ideale cui sottoporre i pazienti con angina e coronarie angiograficamente normali. ''Una buona Sanita' - commenta il direttore della Cardiologia universitaria dell'Ospedale SS. Annunziata di Chieti, Raffaele De Caterina - e' soprattutto quella che riesce a offrire al paziente non soltanto il meglio della tecnologia e delle risorse conoscitive attuali, ma che riesce ad andare oltre, esplorando aree di dubbi, incertezze e incompletezza delle attuali conoscenze. In questo caso e' la comunita' scientifica internazionale che giudica la bonta' e l'innovativita' delle nuove proposte diagnostiche e terapeutiche''

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