"I sindaci convochino subito un'assemblea per dare un chiaro indirizzo politico al cda della Sasi sul recupero delle morosita' dovute dai cittadini per il servizio idrico: non procedere a distacchi totali, non caricare sugli utenti le spese legali e valutare fasce di esenzione in base al reddito". E' quanto chiedono i rappresentanti del comitato Acqua Bene Comune, preoccupati dall'azione di recupero crediti della Sasi spa, la societa' che gestisce il servizio idrico per conto di 92 comuni della provincia di Chieti.
"Certamente- si legge nella nota di Ines Palena e Amanda de Menna del Comitato Acqua Bene Comune - questa volta in merito ai distacchi di migliaia di famiglie dal servizio di erogazione dell acqua. e' dovere di un buon amministratore recuperare le morosita' e a nostro avviso indagare anche sul tipo di morosita' accertate e sul perche' siano arrivate ad un livello cosi' diffuso: non e' pero' accettabile che non si provi neanche a distinguere la cosiddetta morosita' incolpelvole , quella dovuta ad esempio agli effetti della crisi che da piu' di 3 anni condanna una grossa fetta del nostro paese a vivere ormai sull orlo della poverta'. Ci chiediamo infatti come mai la SASI, a differenza di altre societa' di gestione dei servizi idrici in Italia, non abbia applicato una politica di distacco parziale (al 75% ad esempio) anziche' totale del servizio, garantendo in questo modo alle utenze comunque un quantitativo base di acqua, per poter dare alle famiglie condizioni minime di igiene e decoro. Ci chiediamo anche come mai la Sasi abbia incaricato un pool di avvocati per la riscossione dei crediti, anziche' procedere con i propri uffici, e che pertanto i cittadini debbano, oltre a pagare ild ovuto, caricarsi anche i circa 100 di spese legali ", proseguono le due rappresentanti del Comitato, che stamattina hanno consegnato 103 diffide negli uffici della Sasi della zona industriale di Marcianese, a Lanciano. "
Il presidente del cda della Sasi, Domenico Scutti, ha dichiarato in una recente conferenza stampa che sono circa 10mila le utenze morose per un danno stimato di circa 10 milioni di euro per la societa'.
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