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Pubblicato il 02/04/2015 17:05

Contrae l'epatite dopo una trasfusione, chiesto un pignoramento al Ministero

ministero, pignoramento

Un uomo di Torre de' Passeri ha chiesto, attraverso il suo legale, il pignoramento dei fondi del ministero della Salute presso la Banca d'Italia. L'uomo, che ora ha 85 anni, nel 1983 contrasse l'epatite C in seguito ad un'emotrasfusione che gli fu somministrata nell'ospedale di Chieti. Le responsabilita' vennero accertate nel 2004, dalla Commissione medico ospedaliera e tre anni dopo inizio' il processo per l'ottenimento di un risarcimento. Nel maggio scorso e' arrivata la sentenza del tribunale dell'Aquila, che ha condannato la Asl locale e il ministero della Salute a pagare 103.110 euro: meta' della cifra e' stata liquidata da Assicurazioni Generali, per conto della Asl di Chieti, mentre l'altra meta', spettante al ministero della Salute, e' ancora bloccata, nonostante la sentenza sia passata in giudicato e non sia stata impugnata. I termini per il ricorso sono scaduti a fine febbraio e il legale dell'uomo, Giulio Di Berardino, nei giorni scorsi ha presentato un atto di pignoramento per provare a reperire le somme dovute presso la Banca d'Italia dell'Aquila.

Il 29 maggio dello scorso anno, finalmente, arriva la sentenza, che riconosce il diritto a ricevere un risarcimento di 103.100 euro: meta' della cifra viene subito liquidata da Assicurazioni Generali, per conto della Asl di Chieti. L'altra meta', spettante al ministero della Salute, e' ancora bloccata, nonostante la sentenza sia passata in giudicato e non sia stata impugnata. I termini per il ricorso sono scaduti a fine febbraio e il legale dell'uomo negli ultimi giorni, ha presentato un atto di pignoramento per provare a reperire le somme dovute, presso la Banca d'Italia dell'Aquila. Qualora non venissero trovate le risorse necessarie, l'avvocato Di Berardino avanzera' un giudizio di non ottemperanza al Tar dell'Aquila, richiedendo la nomina di un commissario ad acta che gestisca la liquidazione del risarcimento. "E' evidente l'aggravio di spese per il cliente, ma anche per la collettivita', vista la progressiva maturazione degli interessi - osserva il legale - La realta' e' che il ministero non paga, limitandosi a sostenere che non ci sono risorse, eppure quando lo Stato attiva delle procedure esecutive nei confronti dei cittadini e' sempre implacabile, mentre quando sono i cittadini ad attivare le stesse procedure nei confronti dello Stato, rischiano di restare a bocca asciutta"

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