Si segue l'ipotesi della tossinfezione alimentare per accertare le cause della morte di una donna di 44 anni avvenuta la scorsa settimana, all'arrivo nell'ospedale di Chieti dove si trovava gia' ricoverato in gravi condizioni il marito, poi trasferito al Policlinico Umberto I di Roma dove ha subito un trapianto del fegato. Il caso dei coniugi e' stato discusso oggi nel corso di una riunione che si e' svolta presso la Direzione sanitaria dell'ospedale SS. Annunziata, convocata per valutare i risultati dell'autopsia sulla donna e cercare eventuali correlazioni tra i due casi. "Nella ricostruzione della storia clinica dei coniugi - si legge un una nota della Asl -, nonostante alcune evidenze comuni, il decorso e l'evoluzione si sono manifestati diversamente. Si attendono, dunque, i risultati di altri esami di laboratorio in corso presso l'Istituto Superiore di Sanita' e il Centro antiveleni di Pavia. Anche sulla base dei primi test eseguiti, che vengono ripetuti in queste ore in cerca di ulteriori conferme, tra le varie ipotesi i medici si concentrano su quella della tossinfezione di origine alimentare, sulle cui cause si attendono elementi di chiarezza dai nuovi esami''. All'incontro di oggi hanno partecipato i medici della Direzione Sanitaria dell'Ospedale di Chieti, della Rianimazione, Pronto Soccorso, Anatomia Patologica, Medicina Legale, Cardiologia, Malattie Infettive, Patologia Clinica e Dipartimento di Prevenzione. Per quanto riguarda le condizioni dell'uomo, che ha 48 anni, l'intervento e' riuscito, e secondo le prime notizie il paziente risponde positivamente ai trattamenti, come era accaduto anche nel corso del ricovero al ''SS. Annunziata'', fino al punto da rendere possibile il trasferimento nella Capitale, dove e' stato collegato a un fegato artificiale in attesa del trapianto, avvenuto ieri. Le sue condizioni restano comunque gravi e la prognosi riservata.
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