E' durato oltre un' ora l'interrogatorio di garanzia del prof. Luigi Panzone, 57 anni, docente di tecnica bancaria e professionale all'Universita' d'Annunzio di Pescara, che si trova ai domiciliari dal 5 marzo scorso nell'ambito della vicenda su presunti esami "truccati". Panzone, assistito dagli avvocati Giovanni Cerella e Federico Squartecchia, si sarebbe difeso davanti al gup del Tribunale di Pescara, Luca De Ninins, sostenendo di non aver preso soldi. Al termine dell'interrogatorio Panzone non ha voluto rilasciare dichiarazioni: "niente da dire ragazzi".
Anche Michele D'Alba, 55 anni, molto noto per una cooperativa ("Tre fiammelle") che opera nel settore delle pulizie, e' stato interrogato dal gip e ha risposto alle sue domande. Il confronto, come per il professor Panzone, e' durato circa un'ora. L'imprenditore non ha rilasciato dichiarazioni ai cronisti.
E' durato meno di un' ora l'interrogatorio di garanzia del sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi, che si trova all'obbligo di dimora dal 5 marzo scorso nell'ambito della vicenda su presunti esami "truccati". Davanti al gip del Tribunale di Pescata si e' difeso sostenendo di aver fatto gli esami e di non aver promesso soldi a nessuno. In sostanza il sindaco avrebbe detto al gip che e' tutto regolare. I difensori di Riccardi, l'avvocato Giuliano Milia e Vincenzo Muscatiello, hanno chiesto la revoca dell'obbligo di dimora. Stessa richiesta e' stata avanzata anche dai legali dell'imprenditore D'Alba. In questo caso, gli avvocati Nicola Traisci e Ugo Di Silvestre, hanno chiesto in subordine la trasformazione della misura dell'obbligo di dimora a Foggia nel divieto di dimorare a Pescara. Inoltre i legali del prof. Panzone, gli avvocati Giovanni Cerella e Federico Squartecchia, hanno chiesto la revoca degli arresti domiciliari per il loro assistito. Infine l'interrogatorio del prof. Nicola De Marco, e' stato differito
Il gip del Tribunale di Pescara, Luca De Ninis, ha sostituito l'obbligo di dimora nei luoghi di residenza a carico del sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi e dell'imprenditore foggiano Michele D'Alba, con il divieto di dimora a Pescara. I due sono indagati dalla procura di Pescara nell'ambito della vicenda su presunti esami "truccati
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