Era sotto posto agli arresti domiciliari ma spesso, secondo quanto hanno accertato i carabinieri della compagnia di Alba Adriatica, si concedeva libere uscite serali e notturne. Quando i militari bussavano alla sua porta, i familiari dicevano che Danilo Levakovic, 23 anni di Alba Adriatica era andato all'ospedale perché si sentiva poco bene. Ma le verifiche avrebbero dimostrato che il giovane (coinvolto nell'omicidio di Emanuele Fadani per il quale la corte d'appello, ribaltando la sentenza di assoluzione in primo grado, lo ha condannato a 10 anni per omicidio preterintenzionale in concorso) non era mai passato per nessun nosocomio teramano.
La dettagliata relazione è finita sul tavolo della Corte d'Appello dell'Aquila che ha disposto l'immediato trasferimento in carcere del giovane rom.
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