'Sono due le priorita' da affrontare' nel mondo dell'editoria: 'la distribuzione oculata delle poche risorse che ci sono, tagliando tutte le situazioni non trasparenti che sono troppe, e quella di dare esecutivita' alla norma sull'equo compenso che garantisca dignita' al lavoro dei giornalisti'. Lo ha detto il presidente dell'Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino, a Pescara a margine del convegno 'Europa - Le regole delle tv
'Francamente ho difficolta' ad affermare che non ci sia liberta' di stampa in Italia, ma ci sono grandi problemi tra cui uno devastante, quello della diffamazione', ha detto ancora il presidente dell'Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino, a Pescara a margine del convegno 'Europa - Le regole delle tv', rispondendo ad una domanda sulla giornata mondiale della liberta' di stampa.
'Per il 25 - ha spiegato - sono stato convocato dalla Commissione Media del Consiglio d'Europa per parlare di diffamazione. Quando questi signori vengono a fare le statistiche sulla liberta' di stampa in Italia e girano per le nostre sedi, se tu parli loro dell'effetto devastante che hanno le cause per diffamazione, ti guardano come se fossi un marziano perche' non rientra nei loro parametri immaginare che il preannuncio di una causa, non una causa, di diffamazione, con una richiesta di danni per centinaia di milioni di euro, a un giovane che guadagna cinque euro al pezzo o anche a un contrattualizzato che sa che c'e' la nuova moda nelle aziende di non darti neanche l'assistenza legale, possa avere un effetto paralizzante. Noi siamo stati sanzionati per questo dall'Europa. E ora c'e' una commissione, la commissione di Venezia, che creera' le premesse per mettere di nuovo in mora e in maniera ultimativa l'Italia su questa vergogna di una legge che abbiamo inutilmente tentato di modificare'.
'Attraverso le cause di diffamazione - ha concluso - passano le intimidazioni delle molte criminalita', non solo di quella comune. Perche' c'e' una criminalita', l'espressione e' forte lo so, economica, una criminalita' politica che non vuole che tu faccia, scriva o riveli certe cose'.
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