Il padiglione italiano al Block 21 del lager di Auschwitz e' chiuso da quattro anni e non e' stato versato nessun contributo alla Fondazione di Auschwitz per perpetuare la memoria dell'Olocausto del quale furono vittime anche 7.500 ebrei italiani. Lo denuncia lo storico Marco Patricelli, autore del bestseller "Il volontario" (Laterza) tradotto in diverse lingue e dedicato al capitano polacco Witold Pilecki che per primo informo' il mondo sugli orrori di Auschwitz. Il Block 21 ospita Italia e Olanda, ma a parte un anonimo cartello con la scritta "in allestimento" al pianterreno non c'e' traccia di un percorso della memoria degli ebrei deportati dal ghetto di Roma e da tutte le citta' italiane. Secondo il racconto delle guide alle scolaresche e ai visitatori italiani il Governo e' stato sollecitato piu' volte a sanare un'anomalia che non ha eguali in Europa: l'Italia e' l'unico Paese senza il padiglione nazionale e a non avere versato neanche un euro alla Fondazione Auschwitz, il cui progetto prevedeva la raccolta di circa 200 milioni di euro. "E' sconcertante - commenta Patricelli - vedere che il nostro Paese e' assente dagli itinerari della memoria per incomprensibili e ingiustificabili motivi burocratici. Un'anomalia che non puo' lasciare indifferenti. Tutti i visitatori di Auschwitz si accorgono dell'assenza dell'Italia, scomparsa anche dalla targa sul Block 21".
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