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Pubblicato il 26/11/2013 18:06

Termina la protesta dell'imprenditore nella sede della Provincia dell'Aquila

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L'imprenditore vastese Massimo Tomeo, barricato da stamattina nella sede della Provincia dell'Aquila, ha lasciato l'ufficio del presidente Antonio Del Corvo che aveva occupato in segno di protesta a fronte del mancato pagamento per opere di ristrutturazione post-sisma, effettuate all'Istituto Geometri 'Morandi' di Sulmona  in subappalto per un'Ati.

''Non sono venuto qui per suicidarmi - ha detto Tomeo al telefono alle agenzie di stampa - ma per rendere pubblica la mia situazione e le difficolta' di fronte a un ente come la Provincia dell'Aquila che sta cercando di mistificare la realta' a mio danno''. ''Ho accettato di rilasciare delle interviste ad alcune televisioni regionali - ha aggiunto - ma non voglio che si parli di me. Bisogna invece parlare di come questi enti si comportano da vili nei confronti di tanti piccoli imprenditori''. A parlare con l'uomo e' intervenuto anche il questore dell'Aquila Vittorio Rizzi. 

 

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Un imprenditore si e' barricato nell'ufficio del presidente della Provincia dell'Aquila, Antonio Del Corvo, e minaccia chiunque di non entrare perche' e' pronto a tagliarsi la gola o a compiere altri gesti incolsulti. Si tratta di Massimo Tomeo, imprenditore vastese che gia' nei mesi scorsi, sempre presso la sede della presidenza della Provincia dell'Aquila, in via Monte Cagno, aveva inscenato delle proteste, tra cui lo sciopero della fame e della sete per alcuni mancati pagamenti, a suo dire svolti in subappalto all'istituto geometri 'Morandi' di Sulmona per conto di un'Ati. Opere finite in una grossa inchiesta della Procura della Repubblica dell'Aquila sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici anche di Avezzano. L'imprendiore, vastese che non ha nulla a che vedere con l'inchiesta penale, lamenta il mancato pagamento da parte della ditta appaltatrice della somma di 120 mila euro circa, ed addebita parte della responsabilita' del ritardo alla Provincia dell'Aquila che a suo parere non avrebbe dovuto pagare la committente. "Si e' barricato dentro l'ufficio del presidente della provincia Antonio Del Corvo e minaccia di uccidersi, buttandosi di sotto o con un coltello - ha dichiarato l'assessore alla Ricostruzione Guido Liris - per questo abbiamo avvertito i vigili del fuoco che hanno subito gonfiato un grosso materasso. Ci sono anche gli agenti della Digos e personale di altre Forze di polizia. Sono in contatto costantemente con il presidente del Corvo e con il capo di Gabinetto della Provincia - ha aggiunto Liris - per tentare di trovare anche con la banca Bcc che ha la tesoreria della Provincia una soluzione per questa vicenda. Stiamo cercando una mediazione con una cifra piu' bassa di quella avanzata dall'imprenditore. La ditta appaltatrice - ha detto sempre Liris - in parte deve ancora essere liquidata per lavori svolti, prenderemo questi soldi. Ma la Provincia non ha responsabilita' dirette nei suoi guai perche' lui ha preso dei lavori in subappalto e la ditta capofila e' sparita, forse fallita, non so"

 

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Questa mattina l'ufficio del Presidente della Provincia dell'Aquila Antonio Del Corvo e' stato occupato. L'imprenditore Massimo Tomeo, che piu' volte aveva protestato per il mancato pagamento di un lavoro eseguito presso una scuola di Sulmona, ora, per essere ascoltato, si trova costretto ad un atto ancora piu' forte: l'occupazione. E' quanto afferma in una nota lo stesso imprendiore. Dal 3 al 29 settembre aveva protestato con lo sciopero della fame sostando giorno e notte nel suo camioncino di fronte alla sede della Provincia; dal 10 ottobre aveva ripreso con lo sciopero della fame e della sete, successivamente interrotto. Ad oggi nulla si e' mosso, - si legge sempre nella nota - nonostante il Presidente Del Corvo in persona avesse assicurato una pronta risoluzione. Infatti, l'imprenditore nel 2011 aveva svolto i lavori in subappalto autorizzato dalla Provincia, ottenendo un certificato di eccellenza; nonostante cio' non ha ricevuto alcuna retribuzione. Durante lo svolgimento dei lavori, il signor Tomeo aveva informato la Provincia del mancato pagamento. Cio' nonostante e' stata elusa l'obbligatoria funzione di controllo relativa ai fondi statali e alle norme che regolano i contratti di appalto e subappalto nella pubblica amministrazione. Infatti, per essere retribuita, la ditta appaltatrice era tenuta a dimostrare di aver saldato il subappaltatore: cio' non e' avvenuto. Anzi, la Provincia avrebbe pagato la ditta appaltatrice nonostante le diffide e ha continuato fino all'intervento della Magistratura. E' necessario tener conto del fatto che la ditta dell'imprenditore e' ferma dal febbraio 2012, a causa della continuata inadempienza da parte della Provincia, che ha generato un'irregolarita' nel DURC (Documento Unico di Regolarita' Contributiva), attestazione indispensabile per appalti e subappalti in lavori pubblici e privati. Oggi il signor Tomeo chiede almeno la restituzione delle spese sostenute ai fini del lavoro svolto, che sono state arbitrariamente e illegalmente consegnate alla ditta appaltatrice.

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