Una condanna a due anni e 42 assoluzioni per non aver commesso il fatto o per prescrizione. Si e' conclusa cosi' a Pescara la vicenda del traffico internazionale di sostanze anabolizzanti per palestre e body builders che venivano trasportate dall'Ucraina all'Italia nel periodo a cavallo tra il 2004 e il 2007. L'unico condannato e' Oleksei Kalashnikov, ritenuto oggi dalla sentenza letta in aula dal presidente delle sezioni penali di Pescara Carmelo De Santis l'ideatore del traffico: assolto per non aver commesso il fatto invece il ciclista professionista dell'allora squadra Acqua e Sapone guidata da Palmiro Masciarelli, Valerj Kobzarenko, 36enne ucraino, che nel 2005 fu anche perquisito dalla polizia belga nel corso delle Classiche del Nord. Molte delle assoluzioni sono il frutto dell'adeguamento ad una recente sentenza della Corte di Cassazione: secondo i supremi giudici, sebbene la legge antidoping punisca anche i semplici assuntori di anabolizzanti, e non solo chi vende questi prodotti o ne favorisce il mercato, non e' tuttavia ravvisabile l'elemento del profitto in chi ha il solo chiodo fisso di costruirsi un 'fisico bestiale'. Devono essere assolti quindi dall'accusa di doping, ad avviso della Cassazione, i 'palestrati', amanti del fisico scolpito, che per raggiungere obiettivi di tipo ''estetico'' - e non legati ai profitti dei risultati nelle gare sportive - assumono sostanze dopanti anche se con il rischio di danneggiarsi la salute.
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