"L'avviso di garanzia non e' un ostacolo alla conferma di Fabrizio Magani come direttore regionale dei Beni culturali per l'Abruzzo". Lo assicura Fabio Alessandroni, il legale aquilano che assiste il funzionario pubblico veneto, indagato per turbativa d'asta nell'ambito dell'inchiesta "Betrayal" su presunte tangenti negli appalti di ricostruzione dei monumenti danneggiati dal 6 aprile 2009, che ha portato a 5 arresti e 12 indagati nel primo filone, confermando le anticipazioni di stampa delle scorse settimane. Alessandroni prende posizione dopo che lo scorso 27 giugno Magani ha risposto per circa 3 ore alle domande dei pm Antonietta Picardi e David Mancini, titolari dell'inchiesta. Giunto in Abruzzo nel dicembre 2010, Magani e' stato direttore con alcune proroghe fino al 16 aprile scorso. Nominato vice direttore del Grande progetto Pompei dal ministro Massimo Bray, ha mantenuto per un po' entrambi gli incarichi. Poi e' stato confermato solo in Abruzzo con una dichiarazione del nuovo ministro Dario Franceschini, ma non e' ancora stato concluso l'iter amministrativo e la direzione e' al momento vacante, anche con alcuni problemi formali come i pagamenti al le imprese coinvolte nella ricostruzione post-sisma. "La sua e' stata una presentazione spontanea ai pm e ha chiarito tutto - spiega Alessandroni - su alcune acquisizioni di documenti abbiamo dato i nostri chiarimenti in un clima di serenita'". Quanto all'iscrizione nel registro degli indagati, per l'avvocato "e' un avviso di garanzia tecnico finalizzato all'acquisizione di documenti e atti ed era un atto doveroso. Per Magani vale quanto di buono ha fatto nella sua permanenza all'Aquila e merita di essere confermato", conclude in merito alla posizione del suo assistito.
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: