"Basta con le norme calate dall'alto. Occorre stralciare integralmente l'articolo della nuova legge sulla ricostruzione post-sisma dell'Aquila che ha implicato un blocco totale dei lavori a L'Aquila. Si tratta di un errore madornale del Governo che va sanato". Cosi' Elio Masciovecchio, presidente dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia dell'Aquila, interviene in merito all'art.11 del decreto legge sugli enti locali riguardante la ricostruzione post-sisma dell'Aquila e, in subordine, almeno il comma 2 richiamando l'attenzione dell'opinione pubblica nei confronti di un territorio gia' gravemente ferito.
Il decreto legge enti locali approvato prevede, infatti, che il progettista ed il direttore lavori non possono avere avuto rapporti, negli ultimi 3 anni, con l'impresa affidataria dei lavori e/o subappaltatrice. "E' praticamente impossibile - spiega ancora lo stesso Masciovecchio -. Chi ha introdotto tale norma non conosce affatto il nostro territorio e, soprattutto, la questione di L'Aquila. Ci siamo trovati dinanzi al fatto compiuto con un decreto legge che toglie a tutte le realta' economiche, alcune costituitesi anche di recente, ed ai nostri iscritti la possibilita' di lavorare". Per l'Ordine degli Ingegneri della Provincia dell'Aquila l'unica via e' quella, appunto, di "stralciare con urgenza quanto previsto attualmente dalla norma se si vuole evitare il rischio "blocco ricostruzione", ma soprattutto quello relativo alle gravi ripercussioni economiche ed occupazionali sull'intera comunita'". E non e' l'unico monito lanciato al Governo al quale Masciovecchio ricorda un ulteriore impasse relativa all'ordinanza OPCM n.4013 del 23 marzo 2012 per cui la categoria abruzzese ha fatto ricorso al Tar del Lazio. "Si tratta di una norma iniqua ed assolutamente ingiusta - osserva Masciovecchio -. Troviamo assurdo l'esistenza di una legge che preveda penali anche per l'ingegnere progettista nel caso di ritardi da parte dell'impresa che realizza i lavori. Peccato - conclude - che l'ingegnere progettista non abbia alcuna responsabilita' in merito".
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