"In qualita' di presidente dell'Aca Spa non ho mai fatto 'sconti' sulle bollette ad alcuno, portando avanti una campagna mirata di recupero crediti a causa dell'alto livello di morosita' nel pagamento del canone da parte degli utenti, in numero di 30.000 per circa 55 milioni di euro. Un'azione necessaria perche' l'acqua e' certamente un bene comune, ma la morosita' di pochi non puo' andare a scapito di chi paga regolarmente il servizio idrico. Pertanto ho piena fiducia nella magistratura che dovra' fare chiarezza sul mio operato alla guida dell'Aca, che e' stato sempre all'insegna della correttezza e della trasparenza". Lo ha detto Ezio Di Cristoforo in merito al processo su presunte agevolazioni e sgravi fiscali sulle bollette a cittadini e ditte che ne avrebbero beneficiato, la cui udienza e' stata rinviata al primo aprile 2014. "In questi anni - ha proseguito Di Cristoforo - ho guidato l'Azienda Comprensoriale Acquedottistica di Pescara alla luce del sole, senza elargire favori o 'sconti' ad alcuno. A conferma di cio', basterebbe visionare l'elenco dei cosiddetti 'amici' che avrebbero beneficiato di presunte agevolazioni e sgravi fiscali, soggetti, seppur autorevoli, che non sono certamente definibili come 'amici' o 'parenti' legati alla mia persona".
Riguardo la revoca dalla carica presidente dell'Aca decisa dall'Assemblea dei Soci lo scorso 28 ottobre, "il Comune di Pescara - ha aggiunto Di Cristoforo - per voce dell'assessore Antonelli, ha rivendicato il merito di aver cominciato quattro anni fa la battaglia per l'azzeramento del Cda dell'Aca. L'assessore Antonelli pero' ha dimenticato che tutti i ricorsi presentati dal Comune negli ultimi quattro anni nei confronti dell'Azienda sono stati respinti, pertanto sarebbe stato piu' utile impiegare i soldi spesi per tali pratiche nella realizzazione di opere pubbliche per la citta'. Per non parlare del sindaco di Chieti Umberto Di Primio, il quale dovrebbe mettere la stessa foga e tempestivita' con le quali ha richiesto la mia revoca da presidente nel pagamento dei 10 milioni di euro che il Comune di Chieti deve all'Aca e che stanno mettendo l'Azienda in grave difficolta'. Una celerita' che non c'e' stata neanche nel passaggio delle reti idriche nel rispetto del Piano d'Ambito. Mi duole constatare, infatti, che il centro-destra faccia due pesi e due misure, visto che ha riservato un trattamento diverso alla mia persona in qualita' di presidente dell'Aca e a Fabrizio Bernardini, segretario generale dell'Ato Pescarese e della Provincia di Pescara, gia' condannato. E un ringraziamento va anche a Luciano D'Alfonso per tutto cio' che sta facendo, a cui mi sento di dire soltanto 'a buon rendere'. Per quanto mi riguarda, sono sereno e ho piena fiducia negli Organi inquirenti che dovranno fare presto luce sulla vicenda giudiziaria che sta interessando la mia persona"
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