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Pubblicato il 21/01/2013 20:08

L'85% dei comuni abruzzesi e' a rischio frane, alluvioni ed erosioni

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I dati sono del Consiglio nazionale dei Geologi

 

"Il rischio di frana in Italia e' il piu' alto in Europa, e nel mondo secondo solo a Cina, Giappone e paesi del centro-sud America. Il costo e' elevatissimo ed e' destinato ad aumentare perche', con il continuo e progressivo aumento dell'urbanizzazione, in modo non sempre attento agli equilibri idrogeologici del territorio, e la conseguente occupazione di territori sempre piu' ampi per le attivita' umane, sono sempre di piu' le aree con beni esposte al rischio". Lo ha affermato Pierfederico De Pari, segretario del Consiglio nazionale dei Geologi, nell'annunciare l'evento in programma il 25 gennaio a Chieti con la partecipazione del presidente del Consiglio nazionale dei Geologi, Gian Vito Graziano e di importanti personalita' di rilievo nazionale del mondo politico, istituzionale e accademico. La conferenza stampa di presentazione, in programma a Sulmona, e' stata rinviata a lunedi' 21 a causa delle avverse condizioni meteorologiche.

 

E alla ribalta vengono anche i dati dell'Abruzzo: "In Abruzzo 258 sono le localita' abitate instabili- ha dichiarato Nicola Tullo, presidente dell'Ordine dei Geologi dell'Abruzzo- l'85% dei comuni Abruzzesi e' a rischio frane, alluvioni ed erosioni. In termini percentuali oltre il 12% del territorio regionale e' interessato da dissesti". Ma l'Italia e' anche uno dei Paesi a "maggiore rischio sismico del Mediterraneo, per la frequenza dei terremoti che hanno storicamente interessato il suo territorio e per l'intensita' che alcuni di essi hanno raggiunto. Nonostante cio', la cultura geologica in Italia e' pressoche' nulla- ha continuato De Pari- e il ritardo nella prevenzione dei rischi geologici e' ormai cronico e puntualmente, a ogni Finanziaria i primi tagli vengono effettuati proprio sulla prevenzione dei rischi ambientali".

E venerdi' 25 gennaio arriveranno in Abruzzo il presidente del Consiglio nazionale dei Geologi, Gian Vito Graziano, esponenti del mondo istituzionale, politico e accademico per confrontarsi sul tema 'Fenomeni naturali e catastrofi attese: il difficile ruolo della prevenzione in Italia'. Lunedi' verranno illustrati i dettagli dell'evento in programma a Chieti.

"In Italia, negli ultimi 60 anni- ha proseguito De Pari- abbiamo avuto in media 61 morti all'anno a causa di fenomeni repentini come esondazioni torrentizie, colate di fango o di detrito e frane. La superficie nazionale interessata da rischi idrogeologici legati a frane e alluvioni e' pari a oltre il 7% del totale, ovvero oltre 21.000 chilometri quadrati. I comuni a rischio di alluvioni e frane sono ben oltre 5.500, il 70% del totale. Vi sono regioni come la Calabria, Umbria, Valle d'Aosta in cui il 100% dei comuni e' a rischio, e altre come la Lombardia, la Toscana e le Marche, in cui i comuni a rischio sono compresi tra il 98 e il 99%".

 

 

 

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