Dialisi a casa senza andare in ospedale grazie a un piccolo macchinario, collegato alla presa di corrente, utilizzabile ovunque, luogo di vacanza compreso. Il rivoluzionario servizio e' disponibile all'ospedale San Salvatore dell'Aquila grazie ad un piccolo strumento che pesa circa 30 chili, entra in un trolley e non richiede modifiche strutturali dell'abitazione per la sua installazione. Il paziente puo' richiederlo gratuitamente "con una semplice domanda per iscritto al reparto dialisi, diretto dalla dottoressa Marilena Tunno", si legge in una nota dell'ufficio stampa della Asl provinciale dell'Aquila. Per ottenere la consegna a domicilio sono richieste solo due condizioni: non essere malati critici, il che significa non aver bisogno del medico, e contare su un familiare durante il trattamento casalingo. Un servizio che in Regione e' assicurato da una sola struttura pubblica, al di fuori della provincia dell'Aquila. I vantaggi del trattamento dialitico nella propria abitazione, o in qualunque altro posto ci si trovi, sono enormi: il malato in possesso dei requisiti previsti dal medico non dovra' piu' andare in ospedale (con relative spese di trasporto, specie se risiede in una localita' lontana dal presidio) e, soprattutto, potra' riappropriarsi in ampia misura di una vita 'normale'. A differenza dei trattamenti ospedalieri, che durano 4 ore (ripetuti 3 volte a settimana) e fiaccano il paziente, la dialisi domestica - da fare tutti i giorni - si protrae poco piu' di due ore (quindi la meta') e risulta molto meno spossante per il malato. Facendo ogni giorno la seduta a casa, il nefropatico subisce un impatto molto meno pesante (in termini di abbassamento della pressione sanguigna e di peso corporeo dovuto alla ritenzione idrica) rispetto all'ambiente ospedaliero. Chi soffre di insufficienza renale puo' quindi andare al lavoro e fare altre faccende e, durante l'estate, spostarsi altrove per soggiorni (vacanze o altro), portandosi dietro la macchinetta per sottoporsi a dialisi. Il risparmio, con la dialisi a casa, e' di 17.000 euro l'anno per ciascun paziente. "L'aspetto importante - spiega la dottoressa Tunno - e' il forte miglioramento della qualita' di vita del malato che puo' continuare a lavorare e a viaggiare. I benefici delle cure domiciliari rispetto all'ambiente ospedaliero, secondo appositi studi, parlano di una riduzione dell'85% dei tempi di recupero, dovuti alla spossatezza al termine del trattamento in ospedale, di una diminuzione del 30% dei sintomi depressivi e del minor utilizzo dei farmaci antiipertensivi (sospesi nel 33% dei casi e ridotti nel 57%). Insomma, una grande opportunita' per il malato e un'occasione di risparmio per la sanita'". Il reparto dialisi del San Salvatore, peraltro, provvedera' a istruire il familiare sulle modalita' (piuttosto semplici) di utilizzo dello strumento. Solo quando paziente e familiare avranno raggiunto un adeguato livello di destrezza nella gestione del macchinario comincera' il ciclo di sedute a domicilio. Il paziente, naturalmente, verra' seguito periodicamente dal reparto dialisi con controlli accurati.
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