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Pubblicato il 01/12/2012 00:12

L'Aquila, chiesto il rinvio a giudizio del rettore Di Orio

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L'inchiesta della Procura riguarda l'affitto di un capannone industriale che ha ospitato la facoltà di Ingegneria

Il pm della Procura della repubblica dell'Aquila David Mancini ha presentato al Gup del tribunale dell'Aquila richieste di rinvio a giudizio, per abuso d'ufficio in concorso, per tre persone, tra le quali il rettore dell'universita' dell'Aquila, Ferdinando Di Orio. La decisione riguarda l'inchiesta sugli affitti dei locali dove ricollocare dopo il sisma del 2009 la facolta' di Ingegneria e sui relativi lavori di adeguamento. Si tratterebbe, secondo l'accusa, di differenze cospicue rispetto al valore di mercato, visto che ammontano a poco meno di cinque milioni di eur.

Gli altri due indagati sono Filippo Del Vecchio, ex direttore amministrativo dell'ateneo aquilano, e Marcello Gallucci, rappresentante legale della societa' Gallucci srl, titolare del capannone in passato sede della Optimes, fabbrica di cd fallita prima del terremoto, dove attualmente si trovano le aule della facolta' di Ingegneria.

Mancini, dopo gli interrogatori e le memorie difensive presentate a loro discolpa dagli indagati, ha confermato la linea espressa nel dispositivo alla base dell'avviso di conclusione delle indagini formalizzato ai tre indagati nelle scorse settimane. I tre si sarebbero accusati a vicenda, soprattutto Di Orio e Del Vecchio.
Secondo l'accusa, l'affitto annuo previsto nel contratto di sei anni (rinnovabile di altri sei) e' lievitato da 715 mila euro a un milione 240 mila euro (da 6,48 euro al metro quadrato a 11,63 euro), i lavori di adeguamento da 3,6 milioni piu' Iva a 5 milioni e 700mila. Il contratto, secondo il pm, fu stipulato in assenza di un'attenta analisi di mercato, da parte dell'ente, per individuare la soluzione piu' conveniente e senza una stima dell'Agenzia del territorio.
Dalle indagini e' emersa anche un'altra circostanza: il pm Mancini ha sottolineato come un ulteriore vantaggio per la Gallucci srl, e per la societa' appaltatrice dei lavori da questa commissionati, si sarebbe realizzato con gli interventi di adeguamento del capannone, per un importo complessivo iniziale di 3,6 milioni piu' Iva, cui ha fatto seguito invece il pagamento di 5.770.387,20 euro.
Il caso, le cui indagini sono durate piu' di un anno, era stato sollevato dai professori Sergio Tiberti, ex componente del consiglio d'amministrazione dell'universita', Marco Valenti, componente del senato accademico, Pierluigi Beomonte Zobel e Brunello Oliva, anche loro del precedente Cda, e Francesco Bizzarri, della rappresentanza sindacale unitaria universitaria.

 

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