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Pubblicato il 13/02/2013 15:03

L'Aquila, polemiche sul centro commerciale in piazza Duomo

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Cialente: "Si strumentalizza". Di Gioacchino: "Necessaria trasparenza"

"Oltre al tema della competizione politica, che ha ormai assunto livelli di litigiosità ai massimi storici, torna nel dibattito cittadino l'argomento dell'utilizzo di piazza Duomo, nelle sue forme più variegate. Il Sindaco Cialente ha presentato, in pubblica assemblea, un intervento in project financing per la realizzazione di due piani sotterranei, proprio sotto la piazza e con ingresso da via dell’Arcivescovado, con destinazione commerciale e di parcheggio; l’annuncio ha scatenato da più parti reazioni contrastanti, per la maggior parte negative".

Inizia così la nota a firma di Rosanna Di Gioacchino, la candidata aquilana alla Camera per la lista “Scelta civica – Con Monti per l’Italia”, che prosegue: "Senza entrare nel merito della scelta, che deve ancora essere chiarita nei suoi particolari sia progettuali che nei suoi risvolti di fattibilità, oltre che corredato da un business plan che ne faccia comprendere la valenza economica, in questo momento delicato della ricostruzione della città prevedere un'opera che impatterà notevolmente sugli interventi previsti nel centro storico dell'Aquila, sarebbe opportuno, per noi cittadini, al fine di condividere l'idea e soprattutto subirne le conseguenze, far conoscere: se tale opera rientra nella programmazione delle opere pubbliche del Comune dell'Aquila e se antecedentemente sia stato effettuata una analisi di prefattibilità dell'intervento; la finanziabilità e sostenibilità del progetto, ossia la sua attitudine a produrre nel suo ciclo vitale entrate sufficienti a coprire i costi di realizzazione, oltre che remunerare i finanziatori e i promotori dell'operazione. Un’opera di tale importanza e impatto per la realtà sociale ed economica dell’Aquila, presuppone un percorso condiviso tra istituzioni e cittadinanza, aperto al confronto con le rappresentanze dell’economia e del lavoro, degli ordini professionali, delle espressioni della società civile. L’auspicio, quindi, è che il tutto si svolga nella massima trasparenza, sia nelle procedure che nelle scelte conseguenti. Tutti gli atti relativi al progetto devono prevedere la pubblicazione sul sito del Comune. L'Aquila non può ritrovarsi di fronte ad una possibile ed ulteriore “opera incompiuta”, come quella della metropolitana di superficie, per la quale solo ora vengono a galla i danni economici, con un costo per la collettività aquilana pari ad oltre 8 milioni di euro. La domanda da porsi, prima di qualsivoglia scelta: è questa la giusta politica per consentire la rivitalizzazione del centro storico della città dell'Aquila?".

Immediata la risposta del sindaco Cialente che ha affermato: "Delle due cose, l'una: o non si sa cosa sia un project financing, con la relativa normativa, oppure si sta facendo di tutto per strumentalizzare le mie parole. Il 15 gennaio - ha dichiarato il Sindaco - invitai la stampa per presentare il project financing di Piazza Duomo, esclusivamente perche' questa Citta' venisse resa edotta di un progetto che ci e' stato presentato e che, secondo il dlg. 163/2006 ed il 152/2008, l'amministrazione deve valutare instaurando un procedimento atto a verificare l'interesse pubblico dell'opera. Ho fatto una campagna elettorale fondata sulla trasparenza e sulla partecipazione - ha continuato Cialente - e la Citta' deve essere la prima a sapere che mi e' pervenuto un progetto che, per legge, dobbiamo comunque valutare. Sono infastidito ed arrabbiato perche' sia SEL che Appello per L'Aquila affermano che si tratta di una proposta di questa amministrazione comunale e di un metodo pittoresco, adottato dal Sindaco per renderlo pubblico . Mi sembra evidente che in questa Citta', tutti si riempiano la bocca con i concetti della trasparenza e della partecipazione e che quando si presenta l'occasione di rendere la Citta' partecipe, emerga il ritardo culturale o la non volonta' a partecipare o, peggio, la politica si chiuda a riccio per evitare che la Citta' partecipi delle scelte. Pensate a come sia stato affrontato il discorso degli scrutatori, il piu' grande autogol che la politica cittadina abbia mai fatto". 

 "La verita' - ha affermato Cialente - e' che da fastidio che il sindaco abbia voluto coinvolgere in primis la Citta'. Questo e' il primo vero project financing del dopo terremoto che ci viene presentato, un progetto che per legge prevede che chiunque venga a proporci un project financing, l'amministrazione, ripeto per legge, ha 150 giorni per dire se il progetto sia di interesse pubblico o meno. Pertanto, come da legge, e' gia' stata istituita una commissione tecnica, e non politica, deputata ad avviare un confronto con i progettisti. Poi verra' nominato un RUP e conseguentemente verra' convocata una pre- conferenza di servizi per capire se la Sovrintendenza Regionale approvera' o meno il progetto. Un progetto che io ancora non conosco, che nessuno ancora ha mai visto, eccetto la commissione di tecnici che ha gia' sollevato alcuni dubbi su alcuni aspetti, che condividera' in un confronto con i progettisti. Parlare, quindi, di procedimento pittoresco o di proposta dell'amministrazione - - ha rilevato il sindaco - e' una scorrettezza dettata dalla ignoranza o dalla cattiva fede. Resta il fatto che abbiamo un centro storico di 400 ettari e, se crediamo di pedonalizzare, bisogna capire dove i residenti dovranno lasciare le auto. Anche questo sara' un dibattito da avviare, indipendentemente da cio' che si decidera' per questo project financing". Le ipotesi, pertanto restano due: qualora la Sovrintendenza dovesse accettare il progetto, lo stesso verrebbe portato in Consiglio comunale, preceduto in caso anche da un referendum. Qualora, invece, il progetto non venisse approvato dalla Sovrintendenza, passerebbe in Consiglio solo come presa d'atto di un no e, a questo punto, verrebbe meno anche la necessita' del referendum. "Ricordiamoci della metropolitana - ha infine commentato il Sindaco - se l'amministrazione Tempesta avesse affrontato il progetto come stiamo facendo noi adesso, avrebbero saputo subito che la metropolitana non sarebbe potuta passare per via Roma perche' la Sovrintendenza avrebbe immediatamente dato parere negativo. A quel punto non si sarebbe avviata un'opera faraonica che si sarebbe rivelata, come poi accaduto, priva di futuro".

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