Ha terminato i suoi lavori la Commissione, istituita su proposta del rettore dell'Universita' dell'Aquila, Ferdinando di Orio, e presieduta da Pierluigi De Berardinis del Dipartimento di Ingegneria civile, edile, architettura, ambientale, allo scopo di valutare il Piano strategico predisposto dal Comune dell'Aquila ed apportare uno specifico contributo al recupero e allo sviluppo dell'ambiente urbano. Nella relazione conclusiva, approvata all'unanimita' dal Consiglio di amministrazione dell'Ateneo, si conferma la condivisibilita' dell'iniziativa comunale, che tuttavia non potra' evitare il ricorso a procedimenti di programmazione, di pianificazione e di gestione piu' sofisticati.
'Alla situazione di difficolta' - si legge in una nota dell'Universita' - si aggiunge, infatti, la mancanza di uno strumento urbanistico di impianto recente (che potrebbe servire al Piano strategico come impalcatura di verifica delle decisioni e aiuterebbe a ricollegare i fili verso la fase di 'normalita''), avendo rinunciato alla pianificazione territoriale da oltre 40 anni e avendo perso ogni dimestichezza con le regole e le procedure relative'. Per il ruolo che riveste, l'Universita' non puo', quindi, non entrare nel merito della questione 'pianificazione' in quanto il futuro dell'Ateneo non puo' essere progettato senza riferirsi all'intero assetto urbano, anche in ragione delle infrastrutture che l'Universita' richiede e della sua configurazione in poli funzionali.
'E' necessario - sempre per l'Ateneo dell'Aquila - ribadire l'opportunita' per la municipalita' e gli enti locali di investire in maniera piu' incisiva sull'Universita', come sostenuto anche dallo studio 'L'Aquila 2030 - Una strategia di sviluppo economico', coordinato da Antonio Calafati'.
'L'Universita' non puo' essere classificata tra le semplici 'associazioni culturali' - si obietta - per i numeri che mette in gioco e per la portata degli effetti della sua attivita'. Il 'capitale Universita' non ha limite nella sua capacita' di crescita e, quindi, di coinvolgimento del territorio, ma le limitazioni sono ancora forti e dovute in buona parte anche alla indifferenza con cui gli enti locali guardano questa componente ritenendola, a torto, un semplice erogatore di didattica superiore'. 'Ringrazio la Commissione per il contributo di riflessione che ha dato - commenta Di Orio - riproponendo la centralita' dell'Ateneo in tutte le fasi dei processi di ricostruzione, di recupero dell'ambiente urbano, di arricchimento culturale e di rilancio del tessuto socio-economico'. L'auspicio del Rettore 'e' di poter innescare un nuovo percorso virtuoso di confronto e di collaborazione con l'Amministrazione comunale e dare vita, sin da subito, ad un tavolo di lavoro aperto e permanente in cui le varie componenti possano rapportarsi ed avviare un processo di sostegno del territorio'.
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