La Commissione europea, ribaltando le decisioni dei giudici amministrativi italiani ha bloccato un incarico da 1,5 milioni di euro con i fondi del Por-Fesr (Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale) per Abruzzo Engineering. Secondo la Commissione non si tratta di societa' in house e per questo motivo non puo' ricevere incarichi ad affidamento diretto da parte della Regione Abruzzo, azionista di maggioranza della societa' in liquidazione con 200 dipendenti, nata nel 2007 per abbattere il divario digitale della regione.
La novita' e' stata svelata dal ministero per lo Sviluppo economico, interpellato dalla Regione nel corso di un incontro in cui si discuteva proprio l'attuazione del programma di interventi in materia di protezione civile e gestione del rischio sismico da finanziare con fondi europei.
Un progetto che la Regione aveva affidato nei mesi del post-sisma alla societa' oggi in liquidazione e lo aveva fatto con procedura diretta, cioe' senza ricorrere ad alcuna gara pubblica. In una riunione i rappresentanti del ministero hanno sancito che, come recita il verbale dell'epoca, 'Abruzzo Engineering non puo' essere considerata societa' in house della Regione Abruzzo, poiche' tale attestazione deve pervenire non da un organo giudiziario italiano, sia esso Tar o Consiglio di Stato, ma da dalla commissione europea (direzione generale Mercato)'.
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