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Pubblicato il 21/05/2014 10:10

Omicidio Melania Rea, a ottobre il processo in Cassazione

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Dovrebbe essere fissato per meta' ottobre, secondo quanto si apprende, il processo in Cassazione a carico di Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore accusato dell'omicidio della moglie Melania Rea. Il sottufficiale dell'Esercito, di stanza al 235esimo Reggimento 'Piceno' ad Ascoli Piceno, rinchiuso nel carcere di Castrogno a Teramo per il delitto di cui e' ritenuto unico responsabile, in Appello e' stato condannato a 30 anni (in primo grado il gup di Teramo Marina Tommolini, nel rito abbreviato condizionato, gli aveva inflitto l'ergastolo).

Il delitto di Melania Rea era avvenuto nel bosco delle Casermette a Civitella del Tronto il 18 aprile del 2011 e il suo corpo seminudo venne ritrovato trafitto da oltre 30 coltellate. Intanto, martedi' a Roma si terra' la prima udienza di Parolisi davanti al tribunale militare per violata consegna militare. In questo processo (non gia' martedi', fanno sapere i legali) si ritrovera' faccia a faccia con l'amante Ludovica, il cui rapporto sentimentale rappresenterebbe il movente, secondo la Corte d'Assise d'Appello dell'Aquila, del delitto di Melania

In uno stralcio della lettera scritta recentemente dal carcere di Teramo, Salvatore Parolisi dice: "soffro e continuero' a soffrire con la certezza pero' che la stessa giustizia che oggi mi accusa ingiustamente, quanto prima fara' il suo corso, affermando la mia assoluta estraneita' ai fatti. Cosicche' tante persone allora, apriranno gli occhi per potermi chiedere scusa". La missiva e' pubblicata sulla pagina face book "processo e dintorni". Dunque il caporalmaggiore accusato di essere l'assassino di sua moglie Melania, nonostante tutto, si dice fiducioso nella magistratura di terzo grado perche' sara' capace di dimostrare l'insussistenza della tesi accusatoria. Per gli avvocati di Parolisi (Nicodemo Gentile, Valter Biscotti e Federica Benguardato) non ci sono prove concrete che a commettere il delitto sia stato lui.


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