'Con la vicenda dei licenziamenti e poi le successive denunce penali sui permessi della legge 104, la Sevel sta mettendo in campo una nuova ed ennesima strategia della tensione, per punire alcuni lavoratori e dare chiari messaggi agli altri dipendenti'. A sostenerlo e' il responsabile della Fiom provinciale di Chieti per i rapporti col Gruppo Fiat, Marco Di Rocco, sulle denunce in procura nei confronti dei dipendenti licenziati dallo stabilimento Sevel di Atessa per l'indebito utilizzo dei permessi retribuiti previsti dalla legge 104.
Dopo il primo caso di un lavoratore licenziato e denunciato, poi rinviato a giudizio per truffa all'Inps e alla Sevel, la stessa azienda ha inoltrato alla procura di Lanciano le denunce anche nei confronti di altri sei lavoratori. L'operaio rinviato a giudizio - che comparira' in aula il prossimo 14 febbraio - era stato pedinato e fotografato, da investigatori privati assunti dalla Sevel, mentre trasportava il legname su un furgone invece di assistere l'anziana zia per quale aveva avuto il permesso relativo alla legge 104.
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