Un opificio cinese è stato chiuso ad Alba Adriatica dai carabinieri. I militari dell'Arma con il Nucleo ispettorato del lavoro di Teramo, sono entrati all'interno di un opificio artigianale gestito da cittadini cinesi, in via Bafile ad Alba Adriatica, hanno identificato e denunciato due persone. J.Z. 37 anni, residente ad Alba Adriatica, coniugata, commerciante, e' accusata di impiego della manodopera clandestina, occupazione della manodopera senza contratto di lavoro ed occupazione di manodopera senza la prescritta comunicazione di assunzione. E, C.Y., 38, domiciliato ad Alba Adriatica, celibe, clandestino, e' accusato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio italiano. L'opificio, destinato alla lavorazione di materiale tessile, era in pessime condizioni igienico sanitarie e l'attivita' e' stata sospesa per violazione della normativa in materia di prevenzione antifortunistica ed igienico-sanitaria. Sono state contestate violazioni amministrative in materia di lavoro nero per complessivi 190mila euro circa di sanzioni.
L'immobile utilizzato come opificio industriale ed i macchinari contenuti, per un valore di circa 140mila euro sono stati sequestrati. Il clandestino verra' espulso
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