Flash mob in difesa della scuola pubblica a Pescara. Alcune centinaia di docenti di quasi tutte le scuole superiori della provincia, supportati da studenti e genitori, hanno manifestato nelle piazze e nelle vie del centro citta', correggendo simbolicamente i compiti in classe e sfogliando libri di testo a terra, per protestare contro i provvedimenti contenuti nel ddl stabilita' e la legge Aprea.
Gli insegnanti si sono dati appuntamento nella centrale piazza della Rinascita e, al suono di un fischio, si sono seduti a terra per una decina di minuti; poi hanno sfilato lungo corso Umberto e hanno ripetuto il flash mob diverse volte in altri punti del centro cittadino, circondati da passanti incuriositi.
'Questo tipo di manifestazione simbolica - ha spiegato uno degli organizzatori, Licia Cataldi, del liceo scientifico Galilei di Pescara - e' stata promossa per far capire all'opinione pubblica, secondo cui siamo dei privilegiati, che noi non lavoriamo solo 18 ore a settimana, ma molto di piu': c'e' un sommerso, come la correzione dei compiti in classe, le attivita' di studio, la predisposizione di documentazione di vario genere, che non ci viene riconosciuto. Secondo tutti lavoriamo 18 ore a settimana e abbiamo tre mesi di ferie, ma non e' cosi'.
'Andremo avanti con le proteste, anche perche' e' la prima volta che si crea un movimento collettivo di docenti cosi' imponente. Questo - ha concluso Cataldi - vuol dire che si e' tirata troppo la corda'.
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 4
Condividi: