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Pubblicato il 01/02/2014 16:04

Pescara, preso il rapinatore della gioielleria di via Conte di Ruvo

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E' stato rintracciato e arrestato, grazie alla collaborazione fondamentale della vittima, l'autore della rapina messa a segno il 15 gennaio nella gioielleria Montanari di via Conte di Ruvo, a Pescara. Lo hanno individuato gli agenti della squadra mobile di Pescara e dal commissariato di Manfredonia. Si tratta di un pregiudicato, J..M.T, 22 anni, nato in Argentina, ma residente a Vieste, riconosciuto dagli investigatori del commissariato nel momento in cui la questura di Pescara ha diffuso la sua immagine, ripresa dalle telecamere della gioielleria. E' stato scovato ieri pomeriggio a casa del padre, e gli e' stata notificata un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Pescara, Maria Michela Di Fine, su richiesta del pm Anna Rita Mantini.

Era nascosto nel bagno e aveva gia' un borsone pronto per la fuga. Il giovane e' chiamato a rispondere di rapina aggravata, porto abusivo di arma, lesioni e ricettazione. E' stato Benito Montanari, che ha 81 anni, subito dopo il colpo, con la testa fasciata e il volto tumefatto, a ricostruire con lucidita' le fasi dell'aggressione, consegnando agli investigatori il video del sistema di sorveglianza che ha ripreso il giovane rapinatore.

Il 22enne, che si e' finto interessato all'acquisto di preziosi, e' entrato nella gioielleria e poi ha improvvisamente aggredito l'anziano, colpendolo ripetutamente alla testa con il calcio della pistola e spruzzandogli in faccia dello spray urticante. Il gioielliere ha reagito vigorosamente, ingaggiando una violenta lotta e costringendo il suo aggressore alla fuga insieme ad altri due complici che attendevano all'esterno, a bordo di un'auto rubata, poi ritrovata. Ai poliziotti Montanari ha detto: "Ero pronto a morire per difendere il mio negozio. Lo rifarei ancora".La rapina alla gioielleria Montanari, ha spiegato in conferenza il dirigente della mobile Pierfrancesco Muriana, e' fruttata 400 euro. Il rapinatore si e' dovuto accontentare di portare via con se' la cassa mentre il progetto iniziale, da realizzare con due o tre complici, era di svuotare completamente il negozio per poi prelevare il sistema di videosorveglianza. Il piano e' sfumato a causa della reazione dell'anziano gioielliere, che oggi ha ricevuto i complimenti del dirigente della mobile per aver rischiato la vita ingaggiando una colluttazione con il giovane. Per la polizia la pistola usata era vera e l'arrestato, che ha un precedente per furto, sarebbe collegato ad esponenti della mafia del Gargano. A lui si e' arrivati partendo da precedenti rapine realizzate a Pescara ed effettuate da persone arrivate da Vieste. L'italo argentino, la cui famiglia vive in Italia da dieci anni, nel centro di Vieste, ha ammesso le proprie responsabilita' adducendo motivi legati agli stupefacenti. E' stato rinchiuso in carcere a Foggia e la polizia sta cercando i complici, due se non tre, che hanno effettuato un sopralluogo in precedenza nella gioielleria di via Conte di Ruvo.

 

 

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