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Pubblicato il 23/01/2013 16:04

Presunta violenza sessuale, l'accusato respinge le accuse

pescara, violenza, sessuale, marocchino

Due gli episodi contestati a un marocchino

Ha respinto le accuse Ahmed Benadi, il presunto violentatore seriale marocchino arrestato il 19 gennaio dai carabinieri con l'accusa di aver stuprato una donna la sera del 4 gennaio a Pescara, per poi rendersi protagonista di secondo episodio analogo, l'11 gennaio successivo, a San Benedetto del Tronto. In entrambe le occasioni le vittime, due italiane di 30 e 40 anni, erano state avvicinate nei pressi della stazione ferroviaria, malmenate, palpeggiate e rapinate, la prima di una piccola somma di denaro e di un telefonino, la seconda solo del cellulare.

L'ordinanza di custodia cautelare per violenza sessuale e rapina firmata dal gip di Pescara Gianluca Sarandrea era stata notificata a Benadi nel carcere di Ascoli Piceno, dove il nordafricano e' detenuto per lo stupro di San Benedetto del Tronto.

Oggi Benadi è stato interrogato per rogatoria dal gip del tribunale di Ascoli Carlo Calvaresi, davanti al quale ha negato qualsiasi responsabilità. La sua prima presunta vittima, una trentenne di Ascoli Piceno, aveva raccontato ai carabinieri di essere stata portata in un immobile isolato nei pressi della stazione ferroviaria di Pescara, e violentata da Benadi, suo conoscente, mentre un altro uomo, non ancora identificato, la teneva ferma. Il nordafricano ha respinto tutte le accuse: ha detto che lui e l'amico quella sera avevano bevuto molto, e che il rapporto sessuale con l'ascolana era stato consensuale, come altre volte in passato. Benadi ha scagionato l'amico, sostenendo che dopo aver trascorso la serata insieme a loro se ne era andato. 

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