Conoscere salute e condizioni di lavoro per ridurre il rischio di malattie e migliorare la sicurezza sul luogo di attivita' professionale: con questi obiettivi e' partita nei giorni scorsi un'azione di prevenzione che coinvolge lavoratori e imprenditori agricoli del Fucino, zona dove operano persone di diverse etnie. Tra le patologie tenute sotto osservazione quelle causate dai rumori dei mezzi agricoli, posture sbagliate e intossicazione da fitofarmaci.
L'iniziativa e' della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila che ha messo in campo un team di operatori sanitari per intervistare circa 500 lavoratori (tra titolari di ditte e singoli coltivatori) e avviare un programma di riduzione dei rischi. Le aziende coinvolte sono 150.
La ricerca, meramente conoscitiva, e' svolta in collaborazione con l'Inail: il progetto mira ad acquisire informazioni per realizzare una mappatura delle patologie in agricoltura e predisporre una migliore protezione del lavoratore. Il Servizio Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro della Asl 1, diretto dal dottor Domenico Pompei, andra' a domicilio di titolari di aziende agricole e singoli coltivatori e, avvalendosi di questionari multilingue, raccogliera' informazioni sullo stato di salute e sulle condizioni in cui svolgono il proprio lavoro.
'Abbiamo avuto un confronto molto costruttivo con le associazioni di categoria degli agricoltori - dichiara Pompei - che collaborano con noi a questo progetto. Le malattie professionali sono difficilmente identificabili e con questa iniziativa potremo conoscere il quadro della patologie agricole nel Fucino. Le informazioni richieste ai lavoratori saranno utilizzate unicamente con questa finalita''.
Il team, composto da un medico e due tecnici di prevenzione, acquisira' informazioni per l'indagine conoscitiva sul Fucino, in stretta collaborazione con l'Inail, il cui gruppo di lavoro e' coordinato dal dottor Alberto Valente.
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