"Il solaio si e' deformato, un balcone e' sceso di tre millimetri, ma dal punto di vista strutturale hanno retto. Anche se per un giudizio complessivo serve la verifica di tutti gli altri indicatori". Cosi' Bernardino Chiaia, ordinario di Scienze delle costruzioni al Politecnico di Torino, uno dei quattro componenti del pool di consulenti della procura della repubblica dell'Aquila, al termine dei rilievi effettuati nel pomeriggio, quindi al termine della prima delle due giornate dedicate alle prova di staticita' sulla palazzina, sequestrata e sgombrata, del progetto Case di Cese di Preturo in seguito all'inchiesta scattata per il crollo di un balcone avvenuto nel settembre 2014 "per difetti di costruzione". Dopo quel crollo sono stati sequestrati 800 balconi, costruiti con le stesse modalita' in 493 appartamenti dislocati in cinque dei 19 insediamenti del progetto Case, costituito da circa 4500 alloggi antisismici, appaltato dalla Protezione Civile, costato circa un miliardo di euro e costruito a tempo di record per dare un tetto a oltre 16.500 aquilani rimasti senza casa dopo il terremoto del 2009. "La cosa principale da stabilire - ha spiegato ancora il professore - e' il grado di sicurezza, da questo dato dipende la decisione di estendere i controlli agli altri alloggi costruiti in maniera simile. Per i risultati comunque dobbiamo attendere tutte le prove"
Il responsabile del nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale (Nipaf) della Forestale dell'Aquila, Antonio Renato Rampini, ha spiegato che le varie prove e verifiche dovranno dimostrare se gli alloggi possono essere abitati nonostante le diverse modalita' di costruzione rispetto alla indicazioni progettuali. I tecnici nominati dalla procura sono coadiuvati dal personale del Corpo forestale dello stato. Le misurazione delle prove di carico sono seguite dall'universita' dell'Aquila. Domani e' in programma un'altra prova su un balcone costruito con altre modalita' e poi, in collaborazione con il Cnr, la verifica sulla qualita' dei materiali. Secondo quanto si e' appreso nel giro di un mese i consulenti, oltre a Chiaia l'architetto Carlo Maria Perotti, l'ingegnere Umberto Scalzotto, e il geometra Claudio Di Natale, consegneranno njel giro di un mese una relazione in seguito alla quale il pm roberta d'avolio potrebbe emettere gli avvisi di garanzia ai presunti responsabili. Stando a quanto emerso nelle scorse settimane le persone iscritte sul registro degli indagati sarebbero 39 i cui nomi sono ancora sconosciuti. Si tratta di tutti i responsabili delle filiera autorizzativa e costruttiva, in quanto ai capi di imputazione si parla di crollo colposo, truffa in pubbliche forniture e una serie di falsi.
*****
Al via da questa mattina presso la piastra 19, a Cese di Preturo le prove di carico, su solai e balconi presso una delle abitazioni finite sotto la lente di ingrandimento della magistratura aquilana sull'inchiesta riguardante presunte irregolarita' nella realizzazione dei moduli abitativi provvisori, sorti nel post terremoto. Una inchiesta aperta subito dopo il crollo nel mese di settembre scorso di un balcone, caduto su quello sottostante. Un incidente in cui non vi erano stati feriti, ma che aveva subito messo in allarme gli agenti della Forestale sulla qualita' dei materiali utilizzati. Presenti stamani una decina di uomini del Nipaf della Forestale e anche i consulenti della Procura: l'architetto Carlo Maria Perotti e l'ingegnere Umberto Scalzotto, entrambi di Torino, con gli ausiliari Bernardino Chiaia, ordinario di Scienze delle costruzioni al Politecnico di Torino, e il geometra Claudio Di Natale. "La prova e' stata focalizzata su un balcone identico a quello crollato, poggiato sulla stessa piastra. Una volta raccolti i dati - ha detto Chiaia - li elaboreremo sugli effetti delle sollecitazioni a cui e' stato sottoposto l'edificio. Per le prove di carico in corso - ha aggiunto - i balconi sono stati completamente spogliati sia della ringhiera che della struttura in cemento, e' rimasta solo la struttura in legno. Per misurare la tenuta dei solai interni, e' stata posizionata una vasca gonfiabile all'interno dell'appartamento, riempita con un'autoclave, usata per arrivare al peso necessario. Analoga prova sugli stessi balconi in cui sono stati posizionati dei grossi contenitori e anche questi che saranno riempiti d'acqua". Le prove andranno avanti per diversi giorni. L'edificio dovra' essere sottoposto a un peso di 450 chilogrammi per metro quadro. In queste condizioni si potra' verificare la tenuta dello stabile e studiare eventuali deformazioni che si presenteranno. Le prove ancora in corso hanno gia' portato alla luce delle deformazioni dei solai. Domani verranno effettuati i prelievi e i campionamenti dei materiali. In mattina sul sito e' arrivato anche il pubblico ministero titolare dell'inchiesta, Roberta D'Avolio, che ha iscritto 39 persone nel registro degli indagati i cui nomi sono ancora sconosciuti. Il pm, infatti, attende di avere tra le mani un primo rapporti dei consulenti prima di inviare gli avvisi di garanzia a coloro che a vario titolo hanno ruotato attorno alla loro edificazione.
immagine di repertorio
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: