Le case più costose d'Italia si trovano nel Lazio, dove il costo medio nel 2014 è di 247.400 euro; rispetto all'anno precedente si registra un incremento dell'8,3%. Mentre il mattone conviene di più in Calabria, dove basta un terzo del capitale (83.900 euro) per diventare proprietari di un'abitazione. E' quanto emerge dai dati contenuti nel rapporto 2015 dell'Osservatorio del mercato immobiliare, realizzato dall'Agenzia delle entrate in collaborazione con l'Abi. Costano care anche le case in Toscana, dove in media si pagano 226.300 euro, e in Liguria dove arrivano a 217.300 euro. Al lato opposto, invece, si fermano sotto la soglia dei 100.000 euro, insieme alla Calabria, il Molise e la Basilicata (rispettivamente 95.100 euro e 95.000 euro). Nonostante i prezzi contenuti è proprio nel Molise che si registra l'incremento maggiore rispetto al 2013 (+15,9%), cioè quasi tre volte in più rispetto alla media nazionale del 4%. I costi si riducono in modo rilevante anche in Abruzzo e Basilicata (-5,8% e -5,2%), mentre in Sardegna e Valle d'Aosta si fermano a livelli più contenuti (-2,9% e -2,6%). Gli incrementi più rilevanti, dopo il Molise e il Lazio, si registrano nel Veneto (+5,9%).
La divisione per aree geografiche mostra che i prezzi maggiori sono quelli del centro, con 225.000 euro per unità immobiliare, seguito dal nord-ovest e nord-est, dove le case costano in media 176.600 euro e 168.700 euro. Agli ultimi posti sud e isole con 125.500 euro e 120.100 euro. Ovviamente limitando l'analisi ai capoluoghi i prezzi lievitano, arrivando a una media nazionale di 225.600 euro, con punte massime al centro (275.900 euro), seguito dal nord-ovest (236.900 euro), dal nord-est (204.300 euro), sud (169.300 euro) e isole (141.400 euro). Il fatturato è di 32,5 mld. Al contrario, al di fuori dei capoluoghi, i prezzi scendono notevolmente, arrivando in media a 142.700 euro, con i livelli più alti al centro (177.100 euro), seguito da: nord-est (151.000 euro), nord-ovest (149.300 euro), sud (110.900 euro) e isole (109.900 euro). Il fatturato è di 39,6 mld
Su un fatturato totale di 72,1 miliardi, nei capoluoghi sono stati spesi 32,5 mld e nelle altre zone gli altri 39,6 mld. Passando alle singole regioni, ben 15,3 mld sono stati spesi in Lombardia e altri 11,8 mld nel Lazio; che corrispondono rispettivamente al 21,1% e del 16,4% del totale. Le prime due regioni, da sole, coprono oltre un terzo del fatturato totale (37,5%), mentre aggiungendo la terza classificata, la Toscana con 6,1 mld, si sfiora la metà del fatturato nazionale. Su un totale di 421.336 compravendite la maggiore quota di transazioni si è registrata in Lombardia (83.948), dove si è svolto quasi uno scambio su cinque. Mentre nelle regioni più piccole, come la Valle d'Aosta, si supera di poco quota mille (1.339).
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