Arrivano i primi risarcimenti per i familiari delle vittime del terremoto del 6 aprile 2009, che ha colpito l'Abruzzo, quando morirono 309 persone. Si tratta della prima parte, in termine tecnico-provvisionale, dei circa 8 milioni di risarcimento danni, decisa dal giudice del Tribunale dell'Aquila, Marco Billi, nella sentenza di primo grado del processo alla Commissione Grandi Rischi.
E' stata una lettera del capo del dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli, ex prefetto del capoluogo, ad annunciare i pagamenti agli avvocati di parte civile. In sostanza vengono anticipati i tempi rispetto a quelli stabiliti dal giudice che, nella sentenza della Grandi Rischi, aveva imposto di procedere al versamento della provvisionale entro 90 giorni dalla data di deposito del dispositivo di sentenza che ci sara' entro il 20 gennaio 2013. Non tutte le parti civili hanno accettato le somme decise dal giudice Billi, per vedersi riconoscere un risarcimento maggiore, quindi dovranno attendere ancora. Soddisfazione e' stata espressa dall'avvocato aquilano, Giuliano Calderoni, difensore di una delle parti civili: 'una volta tanto abbiamo a che fare con uno Stato che, tramite un suo funzionario, dimostra una seria correttezza istituzionale e un profondo senso etico', manifestando 'rispetto per le ragioni e le sofferenze patite dalla nostra popolazione'.
La sentenza della Commissione Grandi Rischi ha portato alla condanna a sei anni dei sette imputati, tutti i componenti dell'organo della Presidenza del Consiglio dei ministri che si riunirono all'Aquila pochi giorni prima del terremoto, il 31 marzo del 2009. L'accusa e' di aver causato la morte, per reato colposo, di 29 persone e del ferimento di 4, per aver dato false rassicurazioni alla popolazione al termine della riunione degli esperti.
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