"In un anno una famiglia sostiene in media una spesa di 310 euro per il Servizio idrico integrato. Le Regioni centrali si contraddistinguono in media per le piu' elevate tariffe applicate al servizio idrico integrato. La Toscana, con ben 8 citta' tra le prime 10 piu' care, si conferma la Regione con le tariffe mediamente piu' alte (470 euro). Costi piu' elevati della media nazionale si riscontrano anche nelle Marche (403 euro), in Umbria (392 euro), in Emilia Romagna (388 euro) e in Puglia (366 euro)". Nell'indagine annuale realizzata dall'Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, emergono le contraddizioni del Servizio idrico integrato nel nostro Paese. L'indagine, spiega una nota, e' stata realizzata in tutti i capoluoghi di provincia, relativamente all'anno 2012. L'attenzione si e' focalizzata sul servizio idrico integrato per uso domestico: acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione, quota fissa (o ex nolo contatori). I dati sono riferiti ad una famiglia tipo di tre persone, con un consumo annuo di 192 metri cubi di acqua, e sono comprensivi di Iva al 10%. Elevate differenze esistono anche all'interno delle stesse Regioni. Ad esempio, "in Calabria tra Reggio Calabria e Cosenza intercorre una differenza di ben 286 euro- rileva Cittadinanzattiva- altri esempi di simile portata si riscontrano in Sicilia, Liguria, Veneto, Marche, Toscana, Friuli, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna". In Italia, poi, secondo Legambiente-Ecosistema Urbano 2012, "in media il 33% dell'acqua immessa nelle tubature (per tutti gli usi) va persa, problema particolarmente accentuato al Sud (43%) e al Centro (33%), meglio il Nord che presenta percentuali di perdite al di sotto della media nazionale (26%)". La manutenzione? "Inesistente o quasi: rispetto al 2007, la dispersione idrica e' addirittura aumentata in ben 56 citta'- conclude Cittadinanzattiva- L'Aquila (69%), Cosenza (68%), Campobasso (65%) Cagliari (63%) e Latina (62%) le citta' colabrodo, seguite da altre 9 in cui almeno la meta' dell'acqua immessa va persa: Gorizia, Trieste, Avellino, Pescara, Potenza, Grosseto, Matera, Palermo e Siracusa".
La Sicilia resta, inoltre, una delle regioni in cui e' piu' elevata la dispersione idrica: si tratta del 42%, rispetto alla media del 33% e dietro soltanto Molise (65%), Basilicata (54%), Abruzzo (48%), Sardegna (45%); con punte di perdita di acqua del 52% a Palermo e del 50% a Siracusa. L'indagine e' stata realizzata in tutti i capoluoghi di provincia, relativamente all'anno 2012. L'attenzione si e' focalizzata sul servizio idrico integrato per uso domestico: acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione, quota fissa (o ex nolo contatori). I dati sono riferiti ad una famiglia tipo di tre persone, con un consumo annuo di 192 metri cubi di acqua, e sono comprensivi di Iva al 10%. Cara acqua. In un anno una famiglia sostiene in media una spesa di 310 per il servizio idrico integrato. In generale, il caro bollette viaggia piu' spedito al Centro (+47,1% rispetto al 2007, +9% rispetto al 2011). Seguono le regioni del Nord (+32,1% rispetto al 2007, +5,2% rispetto al 2011) e il Sud (+23,8% rispetto al 2007, +8,5% rispetto al 2011)
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